Bombe a caduta libera per gli elicotteri russi Mi-28 e Ka-52
Gli elicotteri d’attacco Mil Mi-28N e Kamov Ka-52 in carico alle Forze Armate russe saranno prossimamente equipaggiati con bombe non guidate ad alto potenziale esplosivo (FAB); una novità per una categoria di elicotteri solitamente dotata di razzi non guidati, pod gun, missili aria-terra e in alcuni casi anche missili aria-aria.
Secondo l’Izvestia la Difesa russa intende momentaneamente abilitare 22 macchine per l’uso di bombe FAB 500 (da mezza to nnellata con 300 kg di carica esplosiva) attraverso l’installazione di speciali piloni subalari dello stesso tipo normalmente installati sui caccia MiG-29, Su-24 o Su-34, senza tralasciare ovviamente il miglioramento del sistema di mira al fine di attaccare con precisione i bersagli terrestri.
Successivamente le macchine saranno inviate presso il Centro Educativo e Scientifico Militare dell’Aeronautica Militare Russa intitolato a “N.E. Zhukovsky e J.A. Gagarin” presso la sede distaccata di Syzran nella Regione di Samara che si occupa specificatamente della formazione tecnica dei piloti di elicotteri militari russi e di altri 18 paesi stranieri.
Secondo Anton Lavrov, esperto analista militare russo, questo particolare potenziamento in determinate condizioni potrebbe trasformare gli elicotteri in bombardieri leggeri sostituendo così l’impiego di velivoli ad ala fissa e riducendo notevolmente di conseguenza i costi operativi. Innovazione particolarmente adatta ad esempio nelle recenti operazioni locali contro i gruppi di terroristi in Siria-
Durante il conflitto in Afghanistan i sovietici impiegarono gli elicotteri multiruolo Mil Mi-8 con bombe a frammentazione ad alto esplosivo OFAB-250 ma con scarsa efficacia; i motivi risiedevano nella limitazione della quota minima di volo degli elicotteri stessi (non inferiore ai 900 metri per il pericolo di essere colpiti dalle schegge delle stesse bombe contro gli usuali 50-75 metri di quota durante l’impiego di razzi) e per i sistemi di puntamento antiquati ed empirici che portavano spesso a sganciare le bombe in hovering trasformando così gli elicotteri sovietici in un facile bersaglio per gli agguerriti mujaheddin afghani.
Foto: Forze Armate Russe, Rosoboronexport e Twitter
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.