La trattativa Stato Islam
Esiste un mondo parallelo (e neanche troppo nascosto) dove l’illegalità diffusa è ormai la normalità. Nessuno, apparentemente, sembra preoccuparsene più di tanto. Eppure, da quel mondo sommerso arriva la più grande minaccia di ogni tempo all’umanità intera: il terrorismo di matrice islamista.
Nel campo della minaccia terroristica, l’Italia si mostra diversa dagli altri paesi europei. E’ un dato di fatto rilevabile dalla mancanza di atti ostili importanti (fino ad ora) da parte di cellule organizzate operanti, comunque, nel nostro paese. E’ un dato lampante che però induce a riflettere. Perchè? Vi sono accordi sottobanco? Vige un trattato di non belligeranza? O, piuttosto, qualcuno ha autorizzato una pacifica invasione con le conseguenze che quotidianamente sono sotto gli occhi di tutti?
Sono alcune delle domande che si pone il libro della giornalista Francesca Musacchio, “La Trattativa Stato Islam”, in libreria dal 31 gennaio. Domande che rimarranno in parte senza risposte, almeno ufficialmente, perchè le ipotesi legittime possono invece essere tante e ben circostanziate. I governi che si sono succeduti hanno forse fatto finta di non vedere, di non capire ciò che stava accadendo? E se qualcuno ha osato intervenire, forse con mezzi non proprio ortodossi, è stato oggetto di lapidazione pubblica.
Una tregua, quella con l’islam radicale, che non potrà durare a lungo poichè condotta da due scuole di pensiero assai differenti, la ragione e il credo assoluti, lo Stato e la religione, la pace e la guerra a tutti i costi.
Dopo quasi 20 anni dall’attacco alle Torri Gemelle, l’Italia non ha subito attentati, a parte qualche episodio di poca rilevanza che non ha provocato danni ingenti nè vittime. La domanda che l’opinione pubblica si pone, e a cui commentatori e analisti tentano di rispondere da tempo, è proprio questa: mentre in Europa e nell’intero Occidente, Al Qaeda prima e lo Stato islamico adesso, hanno seminato morte e violenza, come mai in Italia non è accaduto nulla?
E’ difficile – spiega l’autrice nel libro – rispondere in modo esaustivo e credibile alla domanda sugli attentati senza essere accusati di complottismo o peggio ancora di scarsa conoscenza dell’argomento. Il caso Italia rappresenta un unicum e quindi meritevole di riflessione”. Ciò che incuriosisce (e stupisce) nell’evoluzione della presenza dell’Islam in Italia, però, sono alcuni provvedimenti non varati dai vari governi italiani nel corso di questi anni. Non sono mai state regolarizzate, ad esempio, le posizioni delle moschee irregolari e la legge sul divieto di portare il burqa in pubblico è stata affossata ancor prima che potesse vedere la luce. ”Colpa di una visione ‘spinta’ della sinistra nel nostro Paese oppure c’è dell’altro? – è la domanda che pone il libro – Forse una sorta di patto con l’Islam lasciato libero di espandersi, anche violando le regole del vivere comune? Ma in nome di cosa? Di un presunto controllo sui soggetti a rischio che diversamente sarebbe stato difficile?’’.
Nel libro, poi, l’autrice lancia un allarme: le periferire delle nostre città, quelle dove la presenza di immigrati di fede musulmana è più alta, potrebbero partorire nei prossimi anni terroristi del calibro di Salah Adbeslam, lo stragista del Bataclan arrivato dai sobborghi di Bruxelles.
La mancata integrazione e l’assenza dello Stato, infatti, lasciano ampi spazi alla rabbia delle seconde generazioni che vivono il costante conflitto tra la legge di Dio e le leggi degli uomini.
Francesca Musacchio
“La Trattativa Stato Islam”
Editore: Curcio
Collana: Electi
Pagine: 150
Formato: brossura
Prezzo: euro 14
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