Le perdite russe in Siria
Il ministero della Difesa di Mosca avrebbe cercato di nascondere la morte di un militare russo in Siria. Lo riferiscono alcuni media russi. Secondo il servizio in russo della Bbc, che ne cita il certificato di morte, il sergente Andranik Arustamyan sarebbe stato ucciso dall’ esplosione di una mina a un posto di controllo in Siria orientale lo scorso 2 novembre.
A scrivere dell’incidente era stata per prima la testata investigativa Novaya Gazeta, che a novembre aveva riferito del decesso di sei mercenari russi in seguito a un’esplosione in Siria. La data riportata dal giornale era però il 4 novembre e non il 2 novembre.
Arustamyan aveva 28 anni ed era arrivato in Siria da meno di un mese per la sua seconda missione nel paese levantino. Le autorità russe riportano la morte di 112 soldati russi in Siria in tre anni.
Secondo la Bbc, i militari russi morti in Siria dal 2015 al 2018 sarebbero invece 175. Anche i contractors russi della società militare privata nota come “Gruppo Wagner” e di altre unità (considerati agli ordini del Cremlino ma i cui reparti operano al fianco delle truppe siriane) sono presenti in Siria ma i loro caduti (probabilmente alcune centinaia) non rientrano nelle statistiche ufficiali di Mosca.
La capacità di sostenere perdite in combattimento (forse 500 i caduti russi tra militari e contractors in tre anni e mezzo di guerra) rappresenta una delle chiavi del successo permettendo a Mosca di mantenere nel tempo il suo impegno militare in Siria.
(con fonte Ansa)
Foto: Twitter
Per approfondire: “Le compagnie militari private russe in Siria” di Pietro Orizio
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