L’iniziativa dell’US Navy contro i cyber attacchi
La US Navy sta cercando di supportare la ricerca in diverse aree per aiutare a proteggere i sistemi d’arma dagli attacchi informatici. Il mondo militare americano sembra aver subito attacchi informatici di alto livello negli ultimi anni, così come analizzato da un rapporto dell’Ispettore Generale che ha rivelato la non adozione di misure basilari di sicurezza da parte di alcuni pezzi del Pentagono.
A rischio, secondo uno studio di ottobre del Government Accountability Office vi sono tutti i missili, i jet, le navi e le attrezzature della Marina in fase di sviluppo, i quali sembrano essere vulnerabili alle offensive cyber.
Tre delle aree di ricerca a cui la Marina è interessata sono comunemente descritte come i pilastri della sicurezza informatica. La prima è l’analisi predittiva che riguarda le tattiche di riconfigurazione dinamica, ovvero quella che concerne i parametri del sistema di rilevamento circa le intrusioni nei sistemi (e nelle reti). La seconda è quella delle tattiche d’inganno focalizzate sulle campagne di cyber war, e, ovviamente, l’intelligenza artificiale, il comun denominatore tra ricerca accademica e sicurezza informatica.
La Marina ha abbracciato l’IA dall’inaugurazione del progetto Task Force Cyber Awakening nel 2015. Il Cyber Command ha invece inglobato la tecnologia in un breve periodo di tempo, e ha talmente cambiato la concezione di rapidità della macchina digitale che – scrive Fifth Domain – ha convinto la Difesa a concentrarsi sull’aumentare l’efficienza e la velocità del device.
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