Attentato islamico contro i cristiani in Sri Lanka: è allarme anche in Italia

Migliaia di punti a rischio in Italia dopo gli attacchi terroristici nello Sri Lanka. Il Viminale alza la guardia, aumentando il livello di attenzione e i controlli per prevenire qualsiasi criticità. Ad annunciare le disposizioni speciali, sulla scia dell’allerta diffusa in tutto il mondo, è lo stesso ministro dell’Interno, Matteo Salvini.

“Dobbiamo organizzarci perché in Italia non succeda – ha spiegato il titolare del Viminale. Le forze dell’ordine, che sono tra le migliori al mondo, stanno controllando migliaia di punti che potrebbero essere a rischio”.

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Le disposizioni riguarderebbero un prosieguo di quanto già era stato stabilito nei giorni scorsi durante il tavolo tecnico a Roma, nel quale erano state decise le misure di sicurezza messe in atto durante le festività pasquali. Già nelle ultime ore nei punti sensibili delle grandi città, in particolare nella capitale, sono state effettuate bonifiche con artificieri, unità cinofile anti-esplosivo e controlli con metal detector fissi e portatili.

L’attenzione è rivolta a chiese, luoghi di culto in generale, centri commerciali e varie attrazioni delle grandi città. A vigilare a largo raggio le unità operative anti-terrorismo, personale della polizia di Stato altamente specializzato ed equipaggiato per verificare particolari minacce ed assicurare il primo intervento in eventuali situazioni critiche. In campo anche i reparti speciali della polizia e dell’Arma dei carabinieri. I servizi di vigilanza sono stati estesi anche negli scali ferroviari, ai caselli autostradali, aeroporti e porti con controlli ai depositi bagagli. Precauzioni anche per i viaggiatori di questo periodo pasquale.

La Farnesina, attraverso il proprio sito ‘ViaggiareSicuri’, raccomanda di evitare le zone interessate dagli attacchi e di seguire le indicazioni delle autorità locali. E per le prossime ore, nei principali hub italiani come Fiumicino, Malpensa e Capodichino, sono attesi i viaggiatori provenienti dallo Sri Lanka.

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Quanto alla strage di domenica in Sri Lanka, che ha provocato circa 300 morti e 500 feriti, il gruppo jihadista National Thowheeth Jamath (Ntj) è noto soprattutto per avere vandalizzato alcune statue buddiste.

Le notizie sulle origini dell’Ntj sono frammentate: secondo alcuni potrebbe trattarsi di un ramo dell’ex Liberation Tigers of Tamil Eelam (Ltte, più comunemente conosciuta come Tamil Tigers), l’organizzazione militante tamil basata nel nordest e sconfitta durante la presidenza di Mahinda Rajapaksa(2005-2015).

Un gruppo, l’Ntj, da non confondersi con la Tamil Nadu Thowheed Jamath (Tntj), organizzazione islamica non politica basata nello Stato indiano di Tamil Nadu nata nel 2004 da una costola dell’organizzazione non governativa musulmana Tamil NaduMuslim Munnetra Kazagham (Tmmk).

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Lo stesso governo dello Sri Lanka ha riconosciuto che probabilmente l’Ntj non ha agito da solo. Il sottosegretario al governo Rajitha Senaratne ha detto di non ritenere che “gli attacchi possano essere stati portati avanti solo da un gruppo di questo Paese. C’è una rete internazionale senza la quale questi attacchi non sarebbero riusciti”.

Intanto, secondo i media internazionali sostenitori dell’Isis stanno festeggiando la strage di ieri, sostenendo che si tratta di una vendetta per il recente massacro nelle moschee di Christchurch, in Nuova Zelanda, e della campagna miliare a guida Usa in Siria. Celebrazioni che secondo Rita Katz, direttrice del Site (il sito che monitora le attività dei jihadisti online), potrebbero spianare la strada all’ Isis per rivendicare la carneficina nello Sri Lanka.

(con fonte Ansa)

 

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