Benigni (Elettronica): difendere il ruolo dell’industria italiana nel consorzio Eurofighter

“L’industria della difesa nazionale vive dei programmi comunitari, è questo il caso dell’Eurofighter Typhoon che ha generato in Europa 150.000 posti di lavoro e 100 Mld di valore”. Lo ha sottolineato Enzo Benigni, amministratore delegato e presidente di Elettronica al convegno organizzato da Ernst&Young (EY). “La Difesa come volano di crescita dell’economia nazionale”, tenutosi oggi a Roma.

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“In questo programma l’Italia deve avere un ruolo nello sviluppo dell’MLU (mid life update) per poter conservare la sovranità nazionale nella tecnologia. Siamo seduti al tavolo con altri paesi: Gran Bretagna, Germania e Spagna, e ciascuna industria nazionale ha necessità del supporto dei rispettivi governi.

Va evitato il rischio che una eventuale carenza di fondi coincida con l’appuntamento dell’MLU. Pertanto è fondamentale che il tavolo Industria-Difesa agisca con tempestività. Non è in discussione solo il mancato business, ma il mantenimento di indipendenza e competitività tecnologica per l’industria nazionale, che altrimenti sarebbe tirata fuori da un intero ciclo di innovazione”.

Al convegno romano è stato presentato un rapporto di EY sul settore industriale Aerospazio e Difesa che, a livello globale, è cresciuto del 2,8% nel periodo 2012-2017, con un picco di+9% nei Paesi emergenti contro il 2,2% dei paesi occidentali nel periodo 2015-2017, registrando una marginalità media (Ebit) attorno al 10,4%.

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Per l’economia europea il settore registra un volume d’affari di 93,7 miliardi di euro e 1,5 milioni di occupati. Anche in Italia il comparto vale 13,5 miliardi di euro, esporta il 70% della produzione, impiega 160.000 persone (incluso l’indotto) ed + il secondo settore per investimenti in Ricerca e Sviluppo (1,4miliardi di euro).

Con questi numeri, e nonostante il Paese dedichi alla Difesa una quota contenuta del Pil (attorno all’1,1%), il settore rappresenta un asset decisivo per produzione industriale, export e innovazione. Inoltre, la Commissione Ue ha creato un contesto normativo e finanziario favorevole alla spesa e agli investimenti. In particolare, con lo European Defence Fund ha annunciato lo stanziamento di 13 miliardi di euro per il periodo 2021-27, fornendo agli stati le risorse necessarie a sostenere la ricerca di base e lo sviluppo nel settore.

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“A livello europeo, emerge sempre più convintamente lo sforzo per favorire lo sviluppo di capacità militari, incentivando la collaborazione tra gli Stati Membri e stimolando Paesi e aziende a fare massa critica, capitalizzando soprattutto sugli strumenti recentemente introdotti, come ad esempio la Cooperazione Strutturata Permanente (PESCO)” ha detto il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta.

“ Questo insieme di novità delinea un quadro sostanzialmente nuovo che profila opportunità – ma anche rischi – che saremo in grado di valorizzare solo se coglieremo la portata dei cambiamenti in atto e saremo in grado di lavorare, con un approccio sinergico e sistemico, per favorire una nuova fase di sviluppo e innovazione tecnologica per l’Industria della Difesa che consolidi le capacità nazionali – concorrendo al processo di ammodernamento delle Forze Armate – e, al tempo stesso, rappresenti un’ulteriore opportunità di sviluppo per il Paese, sotto il profilo economico, industriale e dell’occupazione”.

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Le analisi di EY evidenziano che alcune caratteristiche dello scenario attuale, sia geopolitiche sia tecnologiche, con la diffusione su larga scala del digitale, possono favorire una nuova fase di sviluppo del settore Aerospazio e Difesa. Esse richiedono, però un cambio di paradigma. La natura delle minacce cui la difesa deve far fronte appare oggi mutata: alle consuete si affiancano quelle non convenzionali e ibride, quali attacchi informatici (cyber-warfare), pressioni economiche, attacchi atti a colpire infrastrutture critiche o fonti di approvvigionamento energetico. In questo contesto la domanda di sicurezza evolve. Il mercato cybersecurity, ad esempio, a livello globale e si prevede che raggiungerà i 172 miliardi nel 2021.

In Italia, si stima una spesa di 1,7 miliardi di euro nel 2018 con una previsione di crescita di 3 miliardi al 2021″, con una crescita media annua 2018-2021 del 16%.

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Nel suo intervento, il Capo di Stato Maggiore della Difesa, generale Enzo Vecciarelli, ha sottolineato l’importanza di azione concreta e di supporto al settore: “Abbiamo la consapevolezza che una intelligente e lungimirante politica industriale, ove adeguatamente sostenuta, non potrà che favorire lo sviluppo della Difesa con ricadute positive su tutta la filiera produttiva nazionale”.

Circa l’export nel settore Aeronautica e Difesa va evidenziato che proprio oggi ne è stato reso noto il dimezzamento con autorizzazioni all’esportazione per 4,8 miliardi di euro nel 2018, circa il 50% in meno rispetto ai 9,5 miliardi del 2017, e un terzo rispetto al 2016 quando l’ordine di caccia Eurofighter Typhoon dal Kuwait fece segnare un picco di esportazioni a quota 14,6 miliardi di euro. I dati emergono dalla relazione annuale al Parlamento in materia di armamenti di cui l’ANSA ha fornito ieri anticipazioni.

Primo tra gli 84 Paesi destinatari dei prodotti italiani del settore resta il Qatar, che incide per 1,9 miliardi di euro. Seguono – guadagnando posizioni – il Pakistan (682 milioni), la Turchia (362) e gli Emirati Arabi Uniti (220). Fortissima la contrazione delle vendite di “made in Italy” nella Ue.

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Al convegno di EY hanno partecipato, oltre a Donato Iacovone, ad di EY in Italia e Managing Partner dell’Area Mediterranea, il ministro della Difesa, Elisabetta Trenta, Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa, Nicolò Falsaperna, Segretario Generale Difesa, Angelo Tofalo, Sottosegretario alla Difesa, Alessandro Profumo, ad Leonardo, Guido Crosetto, Presidente Aiad, Carlo Festucci, Segretario Generale Aiad, Giovanni Soccodato, Chief Strategy and Innovation Officer Leonardo, Antonio De Palmas, Presidente Boeing Italia, Luigi Piantadosi, Director International Business Development Lockheed Martin, Enzo Benigni, Presidente & Ceo Elettronica Group, Paolo Scudieri, AD Adler Group, Cristina Leone, Presidente del Ctna e Responsabile Progetti di Ricerca e Sviluppo Finanziati, Fausto Recchia, ad Difesa Servizi, Antonio Baldaccini, AD Umbra Group, Pasquale di Bartolomeo, ad Mbda e Claudio Catalano, ad Iveco.

Ha chiuso i lavori Raffaele Volpi, Sottosegretario alla Difesa.

Foto: Elettronica Group e Difesa.it

 

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