Primo test per il controllo operativo (OPCON) Usa- Corea del Sud

 Il Comando delle interforze  USA – Corea del Sud (CFC), ha fatto sapere che la prima esercitazione congiunta per posti comando, prevista per il mese di agosto, per la valutazione della capacità operativa iniziale (IOC), sarà probabilmente guidata da un generale coreano a quattro stelle.

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Il trasferimento a Seul dell’OPCON (controllo operativo) in tempo di guerra procederà come previsto solo se supererà la valutazione della IOC (Initial Operational Capability). Nel caso contrario, il trasferimento OPCON potrebbe essere rimandato.

Appena assunto l’OPCON, un generale coreano sarà a capo della CFC, mentre il comandante delle Forze USA in Corea e attuale capo della CFC fungerà da vice comandante.

Lo scorso anno, i ministri della difesa sudcoreani e statunitensi avevano concordato di condurre una verifica della IOC per quest’anno e successivamente testare la FOC (full operational capability).

I capi di stato maggiore della Corea del Sud e il comando USFK riferiranno i risultati della valutazione della IOC alla riunione del Comitato militare della ROK-USA in ottobre.

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Come riportato in precedenza su Analisi Difesa, entrambe le forze armate avevano pianificato di verificare la capacità operativa iniziale (IOC) delle truppe sudcoreane nel 2019 e valutare la piena capacità operativa (FOC) successivamente, con l’obiettivo di completare il trasferimento dell’OPCON prima della fine dell’amministrazione Moon Jae-in prevista nel 2022.

La Corea del Sud avrebbe dovuto assumere il controllo operativo delle forze congiunte (l’OPCON) già alla fine del 2015 ma il ministero della Difesa sudcoreano aveva chiesto che il trasferimento venisse ritardato ancora una volta. La richiesta era stata motivata dal terzo test nucleare nordcoreano all’inizio del 2013.

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L’alleanza tra USA e Corea del Sud, codificata nel trattato di mutua difesa dell’ottobre 1953, è una delle alleanze di maggior successo di Washington, ma anche questa non è rimasta statica. Oltre alla sua missione principale di scoraggiare l’aggressione nordcoreana contro Seoul, le forze statunitensi e sudcoreane hanno ampliato la loro cooperazione in materia di sicurezza includendo Iraq e Afghanistan.

Nel corso degli anni sono state apportate modifiche alle esercitazioni annuali dei due paesi. I livelli di forza negli Stati Uniti in Corea del Sud sono aumentati e diminuiti a seconda dell’ambiente geopolitico.

Nel 1991, la prima amministrazione Bush ha rischierato diverse migliaia di truppe da combattimento statunitensi che erano di stanza in Corea del Sud insieme alla rimozione di tutte le armi nucleari con base sul territorio sudcoreano. Diverse migliaia di soldati americani della 2a divisione di fanteria furono trasferiti dalla Corea del Sud all’Iraq nel 2004.

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Anche il controllo operativo (OPCON) delle forze sudcoreane si è evoluto. Per venti anni dopo la guerra di Corea, l’OPCON di quasi tutte le forze USA e sudcoreane in situazioni di guerra e pace è stato mantenuto dal Comando delle Nazioni Unite, comandato da un generale americano. Tuttavia, con il miglioramento delle capacità militari della Corea del Sud, nel 1994 l’OPCON delle forze di Seoul durante il periodo di “pace” è stato trasferito dal CFC allo stato maggiore sudcoreano.

Naturalmente in caso di un’auspicabile situazione di pace nella penisola coreana sarà necessaria una ristrutturazione dell’alleanza, inclusa la presenza delle truppe statunitensi in Corea del Sud e una revisione dei futuri accordi di sicurezza e militari tra Washington e Seoul che dovranno essere tutti ridiscussi.

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Nel frattempo, la marina della Corea del Sud ha partecipato all’esercitazione, denominata “Pacific Vanguard” nelle acque di Guam con un cacciatorpediniere.

La “Pacific Vanguard” della durata di sei giorni è terminata il 28 maggio scorso e ha visto coinvolto navi da guerra provenienti da Stati Uniti, Giappone, Corea del Sud e Australia.

Gli Stati Uniti hanno inviato all’esercitazione, oltre all’incrociatore Antietam, la nave ammiraglia della 7ª flotta USS Blue Ridge, il cacciatorpediniere USS Curtis Wilbur, la nave USNS Rappahannock e la nave USNS Richard E. Byrd. Hanno preso parte all’esercitazione anche gli aerei di Electronic Attack Squadron 132 e Patrol Squadron 5.

Foto: Stars & Stripes, US DoD e AP

 

Nato a Cassino nel 1961, militare in congedo, laureato in Scienze Organizzative e Gestionali. Si occupa di Country Analysis. Autore del Blog 38esimoparallelo.com, collabora con il Think Tank internazionale “Il Nodo di Gordio”. Alcuni suoi articoli sono stati pubblicati su “Il Giornale.it", “Affari Internazionali”, “Geopolitical Review”, “L’Opinione”, “Geopolitica.info”.

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