Clandestini: meno sbarchi in Italia e più mezzi alla Guardia Costiera libica

Nelle prossime settimane saranno consegnati dall’ Italia alla Libia dieci mezzi. E’ quanto emerso dalla riunione del Comitato nazionale per l’ordine e la sicurezza presieduta ieri al Viminale dal ministro dell’Interno Matteo Salvini.

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Il ministero parla inoltre di operazioni contro i trafficanti di esseri umani in Turchia che hanno permesso di smantellare bande specializzate curdo-irachene che gestivano le partenze di imbarcazioni destinate a sbarcare immigrati illegali lungo le coste ioniche calabresi. La gran parte dei 27 scafisti arrestati nel 2019 sono russi e ucraini impegnati a far navigare le imbarcazioni sulla rotta Turchia-Calabria.

La riunione al Viminale con i vertici di forze armate, forze dell’ordine e intelligence ha permesso un approfondimento sui flussi migratori e in particolare sul fenomeno degli sbarchi fantasma. Dai dati, spiega il Viminale, “emerge chiaramente che questa tipologia di arrivi è in forte diminuzione”.

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I dati al 10 giugno rivelano che sono sbarcati 2.144 immigrati illegali contro i 14.339 dello stesso periodo del 2018 (-85%). Quelli provenienti dalla Libia sono stati 670 (il 31%del totale) mentre 550 sono partiti dalla Turchia (25% del totale), 543 dalla Tunisia e 220 dall’ Algeria. I cosiddetti sbarchi-fantasma, o autonomi, registrano nel 2019 un calo del12% (da 930 a 815).

Particolare attenzione è stata rivolta all’analisi della frontiera slovena: al confine saranno rafforzate le pattuglie miste italo-slovene e saranno attivati programmi ad hoc per i rimpatri assistiti.

ANSA Pattugliatori italiani donati alla GC libica

Anche Frontex ha rilevato che la situazione dell’immigrazione clandestina verso la Ue “è migliorata in modo significativo. In totale, abbiamo registrato circa 30.000 attraversamenti irregolari di confine nell’ UE dall’ inizio dell’anno.

La maggior parte in Grecia, dove i migranti stanno attraversando il confine dalla Turchia, o attraverso il mare. Il Mar Egeo è di nuovo il percorso numero uno”. Lo ha detto ieri il direttore di Frontex, Fabrice Legger, in una intervista al tedesco Die Welt in cui ha sottolineato che “l’Unione europea resta sotto pressione, e lo resterà nei prossimi decenni”.

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Quanto al Mediterraneo, Leggeri sottolinea che l’obiettivo dell’UE “è avere un centro di soccorso a Tripoli, in modo che i migranti salvati in mare possano essere portati lì e trattati adeguatamente. Serve una guardia costiera libica ben addestrata, e ne sosteniamo la formazione. Ma ciò sarà possibile solo se la situazione in Libia si stabilizzerà e i diritti fondamentali della popolazione saranno rispettati”.

“La formazione che offriamo alla Libia – ricorda il direttore di Frontex – si concentra non solo sulla ricerca e il salvataggio della zona di salvataggio di competenza di quel Paese, ma anche sulla lotta contro la tratta di esseri umani a terra e in mare e sul rispetto dei diritti umani”.

Foto: Ansa, Frontex, Guardia Costiera Libica

 

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