L’Onu chiede a Londra di lasciare le isole Chagos e la base di Diego Garcia
L’ONU ha imposto alla Gran Bretagna di restituire entro sei mesi a Mauritius le isole Chagos, un arcipelago nell’Oceano Indiano a sud delle Maldive dove ha sede la grande base aerea e navale di Diego Garcia impiegata tradizionalmente anche dai bombardieri strategici statunitensi B-2 e B-52.
La risoluzione approvata dalle Nazioni Unite il 23 maggio, non è vincolante per il Regno Unito ma è stata approvata dall’ assemblea generale a New York con i voti di116 Stati a favore e solo 6 contrari mentre 56, tra cui Francia e Germania, si sono astenuti.
Il rappresentante di Mauritius ha ricordato di aver dovuto cedere quel territorio, ora britannico, nel 1965 in cambio dell’indipendenza dell’arcipelago da Londra.
Il Foreign Office, da parte sua, ha reso noto di non riconoscere la sovranità di Mauritius sulle Chagos, ma si è detto disposto ad impegnarsi a restituirle “quando non saranno più necessarie a scopi di difesa”.
Una posizione condivisa solo da Stati Uniti, Ungheria, Israele, Australia e Maldive.
La risoluzione è stata messa ai voti pochi mesi dopo una raccomandazione dell’Alta corte di Giustizia che invitava la Gran Bretagna a lasciare le isole “prima possibile”.
Una posizione supportata con forza da ex colonie come l’India, ma che per Regno Unito e Stati Uniti rappresenterebbe “un preoccupante precedente”.
La Gran Bretagna ha istituito il Territorio britannico dell’Oceano Indiano (BIOT, uno dei 14 territori d’oltremare che costituiscono i resti dell’Impero Britannico) nel 1965 all’epoca dell’indipendenza concessa da Londra a Mauritius.
In mani britanniche fin dal 1814, le isole Chagos videro tra il 1967 e il 1973 ha evacuato l’intera popolazione di Diego Garcia per fare spazio alla base militare angloamericana, tuttora presente sull’ isola Diego Garcia.
Da lì si sono alzati in volo alcuni degli aerei statunitensi che hanno bombardato l’Afghanistan e l’Iraq.
La struttura, secondo indiscrezioni riportate dalla Bbc, verrebbe anche usata per interrogare sospetti di terrorismo.
Nel 2016 la concessione per la base è stata estesa a tutto il 2036. Prima del voto all’Onu, il premier mauriziano Pravid KumarJug-Nauth ha perorato la causa degli ex abitanti dell’arcipelago, sostenendo che l’evacuazione forzata è stata “un crimine contro l’umanità”.
Se le Chagos fossero restituite a Mauritius, il governo manterrebbe la base militare – ha detto – ma dovrebbe operare “nel rispetto delle leggi internazionali”.
(con fonte Ansa)
Foto BIOT e US DoD
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