Verso “l’ Airbus dei Mari”: Fincantieri e Naval Group firmano l’ accordo di joint venture

La Spezia, dal nostro inviato

Il progetto “Poseidon” fortemente voluto dall’amministratore delegato di Fincantieri e dal Presidente ed amministratore delegato Hervé Guillou di Naval Group procede secondo quanto annunciato il 23 ottobre scorso nel corso del salone di Euronaval, la principale rassegna mondiale nel settore navale e della difesa sui mari.

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I responsabili delle due società hanno firmato ieri a bordo della fregata Federico Martinengo, ormeggiata presso l’Arsenale della Marina Militare di La Spezia, un accordo, l’Alliance Cooperation Agreement, che definisce i termini operativi per la costituzione di una joint venture paritaria (50/50).

La firma a bordo di un’unità del programma italo-francese FREMM, vuole rappresentare la solidità della ventennale collaborazione tra i due Paesi, le loro industrie e le Marine nazionali, cosi è stato rimarcato nel corso dell’evento dai due amministratori delegati, ringraziando la Marina Militare ed il comandante dell’unità per l’ospitalità.

L’accordo, che segue l’approvazione dei rispettivi consigli di amministrazione, sostanzia i contenuti del progetto “Poseidon” e apre la strada “al progetto di rafforzamento della cooperazione navale militare dei due gruppi per la creazione di un’industria navalmeccanica europea più efficiente e competitiva”, ha rimarcato l’a.d. di Fincantieri Giuseppe Bono poco prima dell’evento.

La costituzione della JV, società di diritto italiano, è attesa nei prossimi mesi, secondo alcune fonti qualificate poco dopo l’estate e comunque entro la fine dell’anno come è stato sottolineato nel corso dell’evento, e sarà soggetta alle consuete condizioni previste per questo tipo di operazioni nonché all’ottenimento delle autorizzazioni delle autorità competenti.

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La JV non richiederebbe l’approvazione dell’antitrust, in quanto si tratta di entità che si occupa della sicurezza nazionale.

Come peraltro già rimarcato nel corso del salone di Euronaval, la JV si occuperà di unità di superficie, rimanendo fuori dal perimetro della sua operatività il settore del nucleare e delle unità e sistemistica subacquea, così come quello crocieristico e delle navi di supporto per il settore oil&gas.

Attraverso la joint venture, Fincantieri e Naval Group condivideranno best practice tra le due società, condurranno congiuntamente attività mirate di Ricerca e Sviluppo, ottimizzeranno le politiche di acquisti, prepareranno congiuntamente offerte per programmi binazionali e per l’export.

Guardando al mercato disponibile, l’a.d. di Naval Group ha evidenziato come vi sia una forte concorrenza a livello mondiale e come il medesimo sia già limitato dal fatto che quello americano non è aggredibile se non dall’interno così come sono esclusi mercati come quello russo e cinese, con la conseguenza che la JV potrà garantire alle due società “madri” una fetta di mercato accessibile compresa tra il 25% ed il 28%.

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La società avrà sede a Genova, con una controllata in Francia, a Ollioules, vicino Tolone, dove Naval Group dispone di un sito all’avanguardia nel settore della sistemistica navale e dello sviluppo di tecnologie innovative che è previsto ospiti il centro di coordinamento e sviluppo dell’ingegneria a supporto della JV.

Alla domanda di Analisi Difesa sulla compagine e governance della nuova JV, gli amministratori delle due società hanno evidenziato che la medesima è disciplinata anche da un patto parasociale, e prevede un Consiglio di Amministrazione di 6 componenti, 3 su nomina di ciascuna società.

Per quanto riguarda l’operatività, il primo mandato triennale vedrà Fincantieri esprimere il Presidente non esecutivo rappresentato dall’a.d. di Fincantieri Giuseppe Bono, mentre l’amministratore delegato sarà espresso da Naval Group nella persona dell’ing. Claude Centofanti, che ricopre o ha ricoperto la qualifica di presidente o amministratore di diverse società controllate o legate a Naval Group.

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Il Chief Operating Officer (COO) sarà invece espressione di Fincantieri e rappresentato dall’ing. Enrico Bonetti attuale responsabile per le attività internazionali della divisione navi militari di Fincantieri, mentre il settore commerciale/vendite sarà appannaggio dell’ing. Sabrina Sanguineti di Fincantieri, futura VP Sales and Marketing della nuova JV.  il Chief Financial Officer (CFO) dottor Emmanuel Diot viene da Naval Group.

Nel Consiglio, a conferma della valenza strategica che Fincantieri e Naval Group attribuiscono a questa operazione, siederanno Giuseppe Bono, che assume la carica di Presidente della JV, ed Hervé Guillou a.d. di Naval Group, insieme ad Albero Maestrini, direttore generale di Fincantieri e l’ing. Jean-Yves Battesti, segretario generale di Naval Group, unitamente ai già citati ing. Claude Centofanti ed Enrico Bonetti.

Secondo quanto dichiarato da Bono e Guillot la joint venture, che inizialmente sarà composta da alcune decine di addetti, “è un primo passo di un più ampio processo di consolidamento della cantieristica europea” a cui i due responsabili delle due società hanno cominciato a parlare cinque anni fa per ottenere insieme un valore aggiunto.

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Non soltanto sul mercato binazionale ed europeo ma anche da quello dell’export, dove ha rimarcato Giuseppe Bono ‘ci aspettiamo molto da questa alleanza’, unitamente ‘ad un’efficienza complessiva del 10-15% grazie all’unione delle rispettive forze e capacità e dalle conseguenti sinergie’, ha detto Hervé Guillou il quale ha ringraziato a nome di entrambi le società, i rispettivi governi e relativi rappresentati che hanno fornito un supporto costante e senza riserva al progetto comune.  Al momento non sono stati forniti dettagli sugli step successivi di sviluppo della JV.

Guardando ai primi programmi a cui la JV potrà dedicarsi, l’a.d. di Naval Group ha evidenziato il programma d’ammodernamento di mezza vita dei caccia (fregate per i francesi) classe Orizzonte mentre per quanto riguarda programmi per nuove costruzioni, sebbene non evidenziato direttamente, la Marina francese ed italiana stanno lavorando al requisito per quella che è stato definito come progetto ‘European Patrol Corvette’ per un’unità da pattugliamento da circa 3.000t, le cui costruzioni dovrebbe vedere la luce nel periodo 2025-2030. Si tratta di un programma che a livello di supporto europeo nell’ambito dei progetti PESCO, richiederà anche il coinvolgimento di un terzo paese del Vecchio Continente.

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Parlando del mercato, l’a.d. di Fincantieri ha rimarcato come i clienti guardino al piattaformista come prime contractor, con la JV che si porrà come prime sia per quanto riguarda la piattaforma che il sistema di combattimento.

Alla domanda in ordine a quest’ultimo, Giuseppe Bono ha risposto che accordi sono già stati presi con Leonardo e Thales e che è il cliente a decidere il medesimo e nel caso non avesse una preferenza, verrà proposto quello che offre il miglior rapporto costo/efficacia, al di fuori dei casi del mercato domestico, come è già avvenuto per il programma FREMM, dove i paesi hanno fatto una scelta nazionale.

Sempre in tale contesto l’a.d. di Naval Group, il cui gruppo realizza sistema di comando e controllo o command management system (CMS) a differenza di Fincantieri, quest’ultimo è aperto a collaborazioni con Leonardo. Lo stesso ha auspicato che in questo settore si trovi una convergenza a livello delle industrie dei due paesi, potenziando ulteriormente le capacità export delle medesime.

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Riguardo al settore della ricerca e sviluppo “quale motore per sviluppare capacità e quindi concorrenza sui mercati”, l’a.d. di Naval Group ha evidenziato come esistano già cinque progetti in atto, di cui uno europeo e gli altri bilaterali mentre per quanto riguarda il settore dell’export, “quest’ultimo potrà essere attaccato con regole diverse a seconda del caso e dell’influenza nell’area, con uno schema che dipenderà dalla situazione specifica”.

Sempre in ordine al mercato internazionale, l’a.d. Giuseppe Bono ha rimarcato come “la forte concorrenza richieda lo sfruttamento della presenza locale dei due gruppi con proprie capacità”. A tal riguardo Fincantieri può offrire un network di cantieri a livello mondiale grazie alle sue controllate come il network delle strutture di Vard.

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Bono si è detto fiducioso inoltre che al più presto possa arrivare il parere positivo delle autorità antitrust europee circa l’acquisizione da parte di Fincantieri di Chantiers de l’Atlantique, anche se le tempistiche non potrebbero essere compatibili e quindi realizzarsi con l’attuale dirigenza Europea.

Tale acquisizione è stato evidenziato è un’operazione separata, come sottolineato più volte, dalla joint venture firmata ieri dalle due società. Anche l’a.d. di Naval Group ha espresso il proprio auspicio che l’operazione venga portata a termine il più presto possibile, facendo presente il diretto interesse di Naval Group nell’operazione, come Giuseppe Bono ha enfatizzato a latere della conferenza la grande forza che tale operazione avrà per il consolidamento del mercato cantieristico europeo per contrastare nel migliore dei modi quello dei grandi colossi dell’Estremo Oriente.

Foto L. Peruzzi

 

Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).

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