L’India ordina 18 nuovi Sukhoi Su-30MKI

Secondo il Jane’s Defence Weekly l’India Air Force (IAF) si sarebbe attivata per l’acquisto di ulteriori 18 caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI dalla Russia; a riferirlo è il Vice Direttore del Servizio federale russo per la cooperazione tecnico-militare (FSMTC) Vladimir Drozhzhov. La notizia riportata a suo tempo da Analisi Difesa citando il quotidiano indiano Business Standard risale in realtà allo scorso marzo.

Si tratterebbe nel dettaglio di una richiesta formale identica a quella di poco precedente per 21 MiG-29UPG “Fulcrum”, che attualmente il FSMTC starebbe processando.

Qualora il contratto del valore di oltre 800 milioni di dollari andasse in porto i 18 Su-30MKI andrebbero ad aggiungersi ai 272 velivoli già operanti su 13 squadroni portando così il totale, come formalmente richiesto dai vertici militari della IAF, a 290 Su-30MKI con la costituzione di un 14° squadrone.

Drozhzhov ha inoltre ricordato a tal proposito che la Russia ha completato da tempo la consegna alla Hindustan Aeronautics (HAL) di Nashik di tutti i kit e dei relativi componenti per la concordata produzione su licenza di 222 Su-30MKI in base a contratti siglati dal 2000 in poi.

Attualmente ricordiamo che l’IAF gestisce circa 250 Su-30MKI e di questi poco più di 200 esemplari sono stati realizzati su licenza poiché i primi 50 sono stati costruiti in Russia dalla Irkut Co e consegnati alla fine degli anni ’90.

Il Su-30MKI (“Flanker-H” per la NATO) è una variante del Su-30MK sviluppata dalla russa Sukhoi sulla base delle specifiche fornite dalla Forza aerea indiana. Costruito su licenza dalla HAL, tale versione adotta nello specifico l’uso di avionica di provenienza francese, israeliana e locale ed è dotato di numerose modifiche che la differenziano dall’originale Su-30 quali una serie di alette canard e il controllo della spinta vettoriale (TVC) sugli scarichi.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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