Migranti: l’asse Italia-Malta blocca i franco-tedeschi al vertice Ue di Helsinki
L’asse italo -maltese ha fatto “muro” al vertice informale dei ministri della Giustizia e dell’Interno della Ue tenutosi a Helsinki il 18 luglio alla proposta franco-tedesca di lasciare sui paesi mediterranei di approdo il peso della gestione dei migranti.
“Di fronte alle domande di asilo respinte i rimpatri devono essere condivisi equamente tra tutti gli Stati membri o, altrimenti, gestiti direttamente dall’ Unione Europea, ad esempio attraverso la neo-potenziata Agenzia Frontex” si legge nel documento ufficioso (non paper), che i ministri dell’Interno di Italia e Malta hanno preparato per la riunione di Helsinki del 18 luglio e intitolato “Nuovi scenari, nuove regole per un quadro legale sulla migrazione illegale via mare e per una riforma delle strategie dell’asilo”.
Nel documento, reso noto dall’ANSA, si afferma che “non possiamo più accettare quelle proposte che continuano ad assegnare ai primi Stati di ingresso, non solo l’onere di ricevere coloro che hanno diritto all’asilo, ma anche il ritorno di coloro che non hanno diritto alla protezione internazionale. Una forma concreta di responsabilità condivisa deve essere cercata proprio su quest’ ultimo punto.
È necessario porre immediatamente fine all’attività sistematica in mare per soccorrere gli stranieri nelle acque che rientrano nelle competenze dei Paesi terzi, nonché per l’identificazione autonoma del porto di sbarco di migranti non identificati imbarcati su navi private” si legge nel documento italo-maltese.
Un “invito” diretto alla Ue a premere sulle navi delle Ong affinchè si tengano fuori dall’area marittima di competenza libica per la ricerca e soccorso. Roma e La Valletta chiedano inoltre che non venga più considerato il traffico di esseri umani in base alle norme sull’obbligo di soccorso ai naufraghi.
“Le dinamiche attuali della migrazione richiedono una complessiva revisione delle regole e delle strategie che riguardano l’immigrazione irregolare via mare, e la gestione delle richieste d’asilo, che deve anche includere il rimpatrio delle persone la cui richiesta di protezione internazionale è stata respinta” si legge nel documento. “Le regole della ricerca e soccorso in mare (Sar) non devono più essere sfruttate” per favorire l’immigrazione illegale.
Roma e La Valletta, hanno ribadito al vertice fonti italiane, contestano l’idea del primo porto sicuro di approdo per gli immigrati, temendo di doversi sobbarcare tutto il peso degli arrivi e il rischio che tutti i migranti privi dei requisiti per ottenere l’asilo restino nei paesi di sbarco.
Il ministro Matteo Salvini ha ribadito che le Ong non possono sostituirsi agli Stati, ricordando quanto avvenuto con la Sea Watch 3 a Lampedusa “che ha violato le leggi italiane e ha speronato una motovedetta”. Un altro punto è il rafforzamento dell’impegno per prevenire partenze e, soprattutto, l’incremento di espulsioni con una lista di Paesi sicuri che prevedano “riammissioni automatiche”:
“Si è parlato di rispetto delle leggi e sovranità nazionale – ha aggiunto Salvini – dai ministri di più Paesi è stata apprezzata la politica italiana di difesa dei confini con la drastica riduzione degli arrivi in Europa e dei morti nel Mediterraneo”.
Trend confermato dal recente rapporto dell’Organizzazione internazionale per le migrazioni (Oim) che ha riferito nei giorni scorsi di almeno 683 migranti morti nel Mediterraneo dall’inizio dell’anno mentre tentavano di giungere in Europa via mare. Il dato è pari a circa il 47% dei 1.449 decessi registrati nello stesso periodo dell’anno scorso.
In calo anche gli arrivi: l’Oim segnala infatti che in 34.226 sono entrati in Europa via mare dall’ inizio del 2019 al 17 luglio scorso, con una diminuzione del 34% rispetto ai 51.782 giunti per lo stesso periodo del 2018. La stragrande maggioranza dei migranti sono approdati in Grecia (16.292) e in Spagna (12.064) mentre in Italia è stato registrato l’arrivo via mare di 3.186 persone.
Durante lo stesso periodo, 4.023 migranti sono stari soccorsi e riportati in Libia dopo essere stati intercettati dalla Guardia Costiera libica sulla rotta del Mediterraneo centrale.
“La Germania è pronta ad accogliere solo le persone che hanno bisogno di protezione, non tutti coloro che arrivano dalla Libia o recuperate nel Mar Mediterraneo” ha detto a Helsinki il ministro dell’Interno tedesco, Seehofer, annunciando che non vuole vedere redistribuiti in Germania i migranti arrivati nei porti deli paesi Ue mediterranei italiani che non hanno alcuna possibilità di ottenere asilo, cioè la stragrande maggioranza.
“L’ iniziativa franco-tedesca è anche un’iniziativa di solidarietà all’Italia o a Malta. Le posizioni politiche dei responsabili dei Paesi sono legittime, ma quello che mi interessa è evitare che gli uomini e le donne muoiano in fondo al mare” ha detto il ministro francese dell’Interno, Christophe Castaner, dopo l’incontro con Matteo Salvini e i colleghi di Germania e Malta, Horst Seehofer, e Michael Farrugia. Castaner ha confermato che coi ministri “non è stato trovato un accordo”, esortando Italia e Malta ad appoggiare la proposta di Parigi-Berlino.
I tecnici si incontreranno anche nelle prossime settimane e per settembre è stato fissato a Malta un vertice straordinario dei quattro paesi più la Finlandia, nella speranza di trovare una soluzione condivisa.
Ma la Francia ha organizzato ieri a Parigi un nuovo vertice sul tema migranti al quale hanno partecipato solo pochi paesi Ue e in cui il presidente Emmanuel Macron non ha perso l’occasione per attaccare l’Italia e il ministro Salvini, definito assente “ingiustificato” alla riunione informale di Parigi.
Al vertice, del tutto sganciato dall’agenda dell’Unione la cui presidenza di turno è finlandese, è stato proposto un “meccanismo di solidarietà” per ripartire le persone salvatein mare (condiviso da 14 membri Ue secondo quanto annunciato da Macron), ma con la chiara specifica che lo sbarco deve avvenire nel porto sicuro più vicino: cioè in Italia o a Malta.
La replica di Roma non si è fatta attendere: “La riunione sui migranti organizzata aParigi è stata un errore di forma e di sostanza” ha dichiarato Salvini.
“Nella forma,perchè convocata con poco preavviso e in modo assolutamenteirrituale visto che siamo nel semestre di presidenza finlandese.
Nella sostanza, perchè ha ribadito che l’ Italia dovrebbe continuare a essere il campo profughi dell’ Europa. Avevo già detto no al mio omologo Castaner la settimana scorsa a Helsinki. Lo ripeto oggi – aggiunge Salvini -, dopo che il vertice di Parigi voluto da francesi e tedeschi si è rivelato un flop ed è stato ampiamente disertato dai ministri europei. L’ Italia ha rialzato la testa, non prende ordini e non fa la dama di compagnia: se Macron vuole discutere di immigrati venga pure a Roma”.
A Helsinki la delegazione italiana si è occupata anche dei flussi migratori illegali provenienti dalla frontiera slovena con incontri bilaterali tra Salvini e gli omologhi croato Davor Bozinovic e sloveno Booštjan Poklukar nei quali è stata messa a punto un’intesa per dar vita ad una cooperazione trilaterale che consenta un maggior controllo della rotta balcanica.
Foto: Ministero dell’Interno, Frontex, Guardia Costiera Libica, AFP e Marina Militare
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