Quale ruolo per L’UCAV russo S-70 “Okhotnik-B”?

Lo scorso 25 maggio l’UCAV Sukhoi S-70 “Okhotnik-B” è salito in aria per la prima volta effettuando il suo primo (brevissimo) volo dall’aerodromo della società Novosibirsk Aircraft Production Association (NAPO).

Le agenzie di stampa russe hanno riferito che, sebbene il volo fosse di breve durata (decollo, sorvolo breve della pista e atterraggio immediato) l’operazione ha consentito di “testare le componenti di base considerando che le operazioni si sono svolte – ha dichiarato la fonte – in maniera del tutto autonoma.” La fonte non si è sbilanciata tuttavia nel comunicare la presunta data del primo (vero) volo dell’UCAV russo.

All’inizio di maggio, come abbiamo avuto modo di seguire attraverso il nostro canale Telegram, in occasione della sua visita ad Akhtubinsk nel sud della Russia il presidente Putin ha preso visione dell’S-70 sulla linea statica (insieme ad altri velivoli e sistemi d’arma) allestita presso il 929° “Valery Chkalov” State Flight Test Center (GLITz).

L’elenco dei programmi di ricerca e sviluppo per gli UAV/UCAV russi include oltre all’S-70 anche i sistemi Korsar, Inokhodets (Orion) e Altius-O, tuttavia l’Okhotnik-B sembra essere il più grande tra tutti gli UAV finanziati dal ministero della Difesa russo e che si trova in una fase avanzata di sviluppo.

Mostrato in anteprima sul nostro canale Telegram lo scorso 23 gennaio, l’Okhotnik è un UCAV da 20 tonnellate caratterizzato da un design tuttala, privo di coda e derive e dotato di una presa d’aria dorsale. L’Okhotnik sfrutta una notevole capacità stealth dettata dall’uso di materiali compositi e da uno speciale rivestimento radar assorbente sviluppati durante la realizzazione del caccia di quinta generazione Su-57.

In relazione agli elementi di intelligenza artificiale e autonomia l’Okhotnik è stato definito dai suoi costruttori come il prototipo del primo velivolo russo di sesta generazione. Secondo alcune ipotesi è molto probabile che il suo utilizzo possa avvenire anche nel ruolo di gregario assieme al caccia Sukhoi Su-57.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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