La 46a Aerobrigata testa nuove capacità di aviolancio

Si è conclusa nel mese di agosto la campagna addestrativa, finalizzata a verificare l’idoneità all’impiego del paracadute T-11 dai velivoli C-130J, C-27J e C130J-30 dell’Aeronautica Militare, che ha coinvolto la 46ª Brigata Aerea ed il Reparto Sperimentale Volo dell’Aeronautica Militare congiuntamente alla Brigata Paracadutisti “Folgore” dell’Esercito Italiano ed alla 173ª Airborne Brigade dell’Esercito statunitense.

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La campagna, volta a rafforzare l’interoperabilità tra Paesi NATO tramite il potenziamento delle capacità di cross-parachuting, è stata possibile grazie alla sinergia tra il Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare che ha pianificato, coordinato e diretto l’attività di prova e la 46ª Brigata Aerea di Pisa che ha reso disponibili equipaggi di volo altamente qualificati, i velivoli necessari ed il relativo supporto manutentivo.

La partecipazione della Brigata Paracadutisti “Folgore”, che oltre al personale paracadutista ha fornito un contributo determinante nella concezione e nella esecuzione delle prove, ha rappresentato un importante valore aggiunto insieme all’esperienza pregressa della 173ª Airborne Brigade nell’impiego del paracadute T-11.

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La certificazione rientra nel più ampio programma di sperimentazione per l’acquisizione della Capacità Nazionale di Proiezione dall’Aria (CNPA), che prevede il conseguimento della capacità di aviolancio in massa di paracadutisti dello US European Command (EUCOM) e della Brigata “Folgore” da velivoli per aviotrasporto dell’Aeronautica Militare.

L’attività, suddivisa in tre sessioni di prove condotte rispettivamente con velivolo C-130J, C-27J e C130J-30, è stata condotta in aree dedicate prossime agli aeroporti militari di Pisa ed Aviano ed ha richiesto l’impiego di due velivoli per ciascuna missione: uno per l’aviolancio dei paracadutisti e l’altro nel ruolo di chase con lo scopo di documentare, tramite registrazioni video, la corretta esecuzione della sequenza di lancio e apertura del paracadute.

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Le prove così eseguite hanno permesso di raccogliere importanti evidenze tecniche a supporto delle determinazioni della Direzione degli Armamenti Aeronautici e per l’Aeronavigabilità (DAAA) in merito ad un potenziale impiego futuro del paracadute T-11 dai velivoli da trasporto dell’Aeronautica Militare.

La 46ª Brigata Aerea è un Reparto Trasporti dell’Aeronautica Militare che dipende dal Comando Squadra Aerea per il tramite del Comando per le Forze di Supporto e Speciali. Con la propria flotta di velivoli C-130J e C-27J è impegnata quotidianamente al servizio del Paese.

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Tra i compiti del Reparto, vi è quello del soccorso alla popolazione in caso di calamità o di straordinaria necessità e urgenza, in ogni condizione di tempo e luce, per fornire l’aiuto richiesto che, spesso, risulta decisivo per salvare vite umane.

Un esempio concreto di tale missione è rappresentato dal trasporto sanitario d’urgenza di persone in imminente pericolo di vita o bio-contaminate.

Il Reparto Sperimentale Volo di Pratica di Mare, inquadrato organicamente all’interno del Centro Sperimentale Volo, ha il compito di effettuare la sperimentazione, l’integrazione e la validazione dei nuovi sistemi d’arma, definire le modifiche per aeromobili, sistemi di bordo e materiale connesso con il volo e produce le evidenze tecniche necessarie per l’omologazione/certificazione di velivoli ed equipaggiamenti. Oltre a tale ruolo primario, assolve al supporto delle industrie aeronautiche italiane anche attraverso le presentazioni tecniche in volo dei velivoli di fabbricazione nazionale.

Fonte Aeronautica Militare

 

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