MFO: cambio al vertice del 10° Gruppo Navale Costiero in Sinai
Sharm El Sheikh, nella base di South Camp della Multinational Force and Observers (M.F.O.) Sinai, avvicendamento al comando del Decimo Gruppo Navale Costiero (COMGRUPNAVCOST 10) tra il Capitano di Fregata Andrea Rigo (cedente) ed il Capitano di Fregata Pasquale Razzino (subentrante).
Alla cerimonia sono intervenuti l’Addetto per la Difesa in Egitto, C.V. Massimiliano Grazioso, il Primo Segretario presso l’Ambasciata di Italia al Cairo Dott.ssa Giulia Mantini e il Console Onorario Italiano a Sharm El Sheikh la Dott.ssa Faiza Farid Ahmed Frigido che hanno così espresso la loro vicinanza al Contingente Italiano dislocato in Egitto.
L’Italia partecipa alla missione M.F.O. attraverso il Decimo Gruppo Navale Costiero, dislocato a Sharm el Sheikh (Egitto) e composto da 78 militari suddivisi tra:
- Una componente navale costituita da 4 navi della classe Esploratore (P405 Esploratore – P406 Sentinella –P407 Vedetta – P408 Staffetta) di cui 3 ormeggiate nel porto di Sharm, presso la Coastal Patrol Unit ed una in Patria sottoposta al ciclo di manutenzioni periodiche.
- Personale della Brigata Marina San Marco (BMSM) e del Gruppo Operativo Subacquei (GOS) in supporto alla componente navale.
L’impegno nella missione è iniziato per la Marina Militare Italiana nel 1982 a seguito del trattato di pace di Camp David del 1979 che sanci’ la fine dei confilitto. Il compito principale delle Unità Navali, unica componente navale della M.F.O., è quello di assicurare la libera navigazione ed il transito nello stretto di Tiran e nella parte meridionale del Golfo di Aqaba, in aderenza a quanto previsto dall’articolo 5 del trattato di pace tra Egitto ed Israele.
La missione consiste nel pattugliare l’area di responsabilità, osservare, riportare il traffico marittimo/militare e segnalare qualsiasi comportamento illecito nonchè supportare le autorita’ locali nelle operazioni di ricerca e soccorso (SAR) e la tutela dell’ambiente marino. Da allora, le unità della Marina Militare assicurando annualmente 5000 ore di pattugliamento nello Stretto di Tiran il transito di circa 1200 navi mercantili.
Fonte: Difesa.it
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