Libia: altri contractors russi per l’esercito di Haftar?
(aggiornato alle ore 7,30)
Nelle ultime sei settimane 200 contractors russi della compagnia militare privata Wagner sarebbero giunti in rinforzo all’Esercito Nazionale Libico del feldmaresciallo Khalifa Haftar. Tra questi vi arebbero anche tiratori scelti, personale quindi da impiegare forse in prima linea negli scontri intorno a Tripoli con le milizie fedeli al Governo di accordo nazionale (GNA) del premier Fayez al-Sarraj.
Lo scrive il New York Times secondo cui l’arrivo dei russi sarebbe parte dell’ampia campagna del Cremlino per riaffermare la sua influenza nel Medio Oriente e in Africa.
Le fonti citate dal NYT accusano Mosca di aver fornito all’LNA jet Sukhoi e aver coordinato attacchi missilistici e di artiglieria.
“E’ esattamente la stessa cosa successa in Siria”, ha dichiarato il ministro dell’Interno del GNA, Fathi Bashagha. Secondo alcuni diplomatici la presenza dei russi potrebbe “fare la differenza” imprimendo una svolta alla battaglia per Tripoli che si trascina senza vincitori né vinti dall’aprile scorso mentre fonti del GNA preannunciano l’arrivo di altri mercenari” russi entro la fine della settimana.
Le fonti del NYT non sono certo neutrali ma sembrano costituite interamente da esponenti del GNA, nemico di Haftar, o diplomatici accreditati a Tripoli.
Del resto non risultano cacciabombardieri Sukhoi forniti alle forze aeree dell’LNA, appoggiate invece da droni cinesi Wing Loong II emiratini (nella foto sopra uno abbattuto dalle foirze del GNA) e gestiti da altri contractors (statunitensi?) al soldo di Abu Dhabi mentre in alcuni casi sono stati visti in azione nell’area di Tripoli cacciabombardieri F-16, con ogni probabilità emiratini o egiziani.
Gli emiratini (o i loro contractors) gestiscono anche 6 aerei antiguerriglia OMAX AT-802U Air Tractors, elicotteri Black Hawk e velivoli da trasporto basati da oltre tre anni nell’aeroporto della Cirenaica di el-Khadim (foto sopra) e le batterie da difesa aerea di origine russa Pantsyr S1, alcune delle quali sono state distrutte dai missili dei droni turchi Bayraktar TB2 basati a Mitiga (Tripoli) e Misurata.
Anche a sostegno del GNA non mancano i contractors e i consiglieri militari, soprattutto turchi ma su entrambi i fronti i numeri non sembrano essere tali da risultare decisivi nella battaglia in atto a Tripoli. L’offensiva di Haftar è da settimane stagnante se si escludono i raid aerei contro obiettivi militari e i due aeroporti più utilizzati dal GNA.
Il 4 novembre l’Aeronautica dell’LNA (che dispone di una trentina di Mig 21, Mig 23, Sukhoi 22 e L-39 oltre ad elicotteri da attacco Mi 24) ha rivendicato un duplice attacco contro l’aeroporto di Mitiga a Tripoli e di Misurata. Il portavoce, colonnello Ahmed al-Mismari, ha precisato che l’obiettivo dei due attacchi erano le strutture di stoccaggio utilizzate per armare i droni turchi (nella foto sotto) e per stoccare le loro armi.
Tornando al ruolo dei contractors russi non è certo la prima volta che emergono informazioni circa il loro ruolo in Libia. Nell’agosto scorso un’inchiesta circostanziata del sito web russo di giornalismo investigativo Proekt (antigovernativo) riferì che i tecnici russi curavano la manutenzione di carri armati, blindati e artiglieria di Haftar.
Nel marzo di quest’anno trapelarono indiscrezioni raccolte dal britannico Telegraph circa la vittoriosa offensiva-lampo di Haftar nel sud della Libia che riferivano della presenza di 300 contractors russi della Wagner.
Uomini che ricoprivano per lo più compiti tecnici, manutentivi, addestrativi e di gestione di apparati complessi come i droni da ricognizione (probabilmente Orlan-10) impiegati dall’LNA dei quali almeno un esemplare è stato abbattuto dalle milizie di Misurata che sostengono il GNA.
Difficile quindi valutare che 200 contractors in più possano oggi imprimere una svolta alle operazioni dell’LNA intorno a Tripoli pur tenendo conto che molte fonti riferiscono che Haftar soffre una forte carenza di truppe.
A fine settembre venne resa nota la notizia che 35 contractors russi erano stati uccisi in azione aeree condotte dalle forze del GNA, più facilmente dai già citati droni turchi, a ridosso del fronte di Tripoli: sull’argomento Analisi Difesa ha pubblicato un ampio articolo in ottobre un ampio articolo di Pietro Orizio.
Benchè sul piano politico Mosca si dichiari favorevole alla cessazione delle ostilità tra le opposte fazioni libiche e alla ricerca di una soluzione negoziata alla crisi, non va dimenticato che nel gennaio 2017 il generale Haftar firmò un accordo di cooperazione militare con la Russia a bordo della portaerei Admiral Kuznetsov (nella foto sopra), che transitava di fronte alle coste libiche al termine del suo dispiegamento nel Mediterraneo Orientale a supporto dello sforzo bellico in Siria.
Foto Twitter, TV Libica e Reuters
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