Sukhoi valuta una versione imbarcata del Sukhoi Su-57
In occasione dell’inaugurazione di un monumento dedicato al caccia imbarcato Sukhoi Su-33 presso gli spazi comuni interni del bureau russo, Mikhail Strelets, capo progettista e direttore generale dell’ufficio di progettazione Sukhoi, ha dichiarato che ci sono numerosi studi su un futuro caccia imbarcato destinato a sostituire i Su-33 e i MiG-29K attualmente operativi sulla portaerei Admiral Kuznetsov.
“Nella creazione di un caccia di quinta generazione imbarcato – ha dichiarato Strelets – si terrà conto dell’esperienza acquisita durante lo sviluppo del Su-33; le potenzialità di questo aereo ci consentiranno infatti di realizzare una nuova linea di caccia imbarcati. Spero fortemente – ha proseguito Strelets – nella decisione politica e finanziaria più consona alla realizzazione di una nuova classe di portaerei su cui potranno volare i nostri futuri progetti.”
Per la cronaca, nel novembre dello scorso anno lo stesso Strelets aveva esplicitamente affermato in un’intervista al canale di Stato Zvezda TV che una delle condizioni delineate nei termini di riferimento per il caccia Su-57 era proprio la possibilità del suo decollo e dell’atterraggio su una pista accorciata.
“Il Su-57 deve poter atterrare su una pista corta senza l’ausilio di mezzi speciali…Non posso dare numeri esatti, perché questo è un dato segreto, ma posso affermare che sono la metà di quelli del Su-35.”
In realtà, la valenza di queste affermazioni era riferita principalmente al fatto che il caccia di quinta generazione potesse essere utilizzato anche da piste danneggiate in combattimento, ma ciò non toglie che questa particolare caratteristica possa essere di fondamentale importanza nella realizzazione del futuro caccia imbarcato quasi certamente basato proprio sul Su-57, così come hanno chiaramente mostrato i vari modelli delle future portaerei russe presentati in occasione delle esposizioni militari.
Se pensiamo insomma che il Su-33 fu un’evoluzione del Su-27 non è da escludere che il Su-57 possa costituire la base per una variante imbarcata.
Foto Watch Magazine
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.