Gli UAS turchi Bayraktar TB2 schierati a Cipro Nord e decimati in Libia

Il velivolo teleguidato turco armato Bayraktar TB2 è sempre più protagonista delle iniziative militari assunte da Ankara a supporto della politica tesa ad allargare l’area di influenza nazionale.

Nei giorni scorsi almeno un velivolo di questo tipo è atterrato a Cipro del Nord, dove rimarrà basato a tempo indeterminato all’aeroporto di Gecitakle nella regione di Famagosta, a Est dell’isola divisa. E’ il primo velivolo senza pilota turco che atterra nello scalo dopo che le autorità turco-cipriote, sostenute da Ankara le cui truppe occupano il Nord dell’isola, hanno dato il loro consenso allo schieramento.

Bayraktar_TB2_Runway

L’iniziativa si inserisce nelle forti tensioni nella regione rispetto allo sfruttamento di idrocarburi, già da tempo evidenti intorno a Cipro ma accentuatesi dopo la firma del controverso accordo di delimitazione marittima tra Turchia e Libia.

Un’intesa condannata da diversi Paesi, tra cui Grecia e Cipro, in quanto consente ad Ankara di rivendicare diritti su vaste aree del Mediterraneo orientale dove sono stati scoperti immensi giacimenti di idrocarburi.

I Bayraktar TB2, che Ankara ha esportato in Ucraina e Qatar, è dal maggio scorso operativo in Libia negli aeroporti di Tripoli e Misurata, in appoggio alle forze fedeli al Governo di accordo nazionale (GNA) di Fayez al-Sarraj.

Sbarcati con due le stazioni di controllo a terra mobili installate su autocarri Ford 2533, i velivoli teleguidati (Unmanned Aerial Systems) sono scaricati da un mercantile a Tripoli il 18 maggio insieme a un gran numero di blindati ruotati 4×4 Kirpi, secondo quanto riferito da un report della missione delle Nazioni Unite in Libia reso noto l’11 dicembre.

Bayraktar_Tactical_UAS_GCS

Almeno 3 i Bayraktar TB2 consegnati in questa prima fase più altri 8 giunti successivamente e basati in gran parte all’aeroporto di Misurata, presso l’Accademia Aeronautica in shelter creati ad hoc per ospitarli.

Si tratta di installazioni molto vicine alla base del contingente militare sanitario italiano schierato in quella città libica, prese più volte di mira dai velivoli teleguidati Wing Loong 2 di costruzione cinese impiegati da contractors al servizio degli Emirati Arabi Uniti che li utilizzano in appoggio alle operazioni dell’Esercito nazionale libico (LNA) del generale Khalifa Haftar.

Recentemente pare che l’LNA abbia acquisito anche uno o due droni cinesi armati CH-4B surplus dell’Aeronautica Giordana.

Bayraktar abbattuto da LNA
Secondo il report dell’ONU due Bayraktar sono stati distrutti in attacchi aerei sull’aeroporto di Misurata il 6 e 7 giugno scorsi. Un terzo Bayraktar TB2 è stato abbattuto il 30 giugno mentre l’LNA ha in seguito bombardato gli shelter di Misurata il 15 agosto.

Fonti dell’LNA affermano di aver abbattuto 9 UAS turchi entro il 5 agosto più altri 5 tra settembre e ottobre. Un ulteriore TB2 è stato abbattuto nei giorni scorsi nell’area di Tripoli (nelle foto) ma anche prendendo con le molle gli annunci di abbattimenti da parte dell’LNA è certo che Ankara abbia inviato un terzo lotto di velivoli teleguidati a Tripoli e Misurata mentre è difficile stabilire quanti TB2 siano stati abbattuti dalle difese aeree o fatti cadere utilizzando sistemi di disturbo elettronico.

“L’alto tasso di attrito subito dai Bayraktar TB2 ha portato allo schieramento di un terzo lotto”, si legge nel rapporto dell’ONU. Molto probabilmente un ulteriore lotto di questi velivoli è in arrivo con i rifornimenti che Ankara ha promesso a Tripoli dopo la firma dell’accordo bilaterale del 27 novembre scorso.

Foto Kale-Baykar e LNA

 

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