Nuovi sistemi d’arma avanzati per l’Esercito
L’Esercito Italiano compie un importante balzo in avanti capacitivo e tecnologico grazie alla stipula nei giorni scorsi di diversi contratti dei programmi di ammodernamento ed approvvigionamento presso la sede del Segretariato Generale della Difesa e Direzione Nazionale degli Armamenti.
Lo ha annunciato il 13 gennaio un conunicato dello Stato Maggiore dell’Esercito che riportiamo per intero.
“Il contratto per l’acquisizione di ulteriori 20.000 Sistemi Individuali per il Combattimento (SIC) è stato sottoscritto dal Direttore degli Armamenti Terrestri, Tenente Generale dell’Esercito Francesco Castrataro e da Paolo Fabbricante, Direttore Commerciale del “Consorzio Sistema Soldato Sicuro” che prevede come consorziate la Società Leonardo S.p.a. e la Fabbrica di Armi Pietro Beretta S.p.A..
L’importante obiettivo raggiunto è il risultato di anni di studi, sviluppi e sperimentazioni condotti nel Programma Soldato Futuro (ora “Soldato Sicuro”) dall’Esercito Italiano e frutto della consolidata sinergia e la piena condivisione d’intenti tra lo Stato Maggiore dell’Esercito, la Direzione Armamenti Terrestri e l’industria nazionale.
L’acquisizione del sistema incrementa le capacità di precisione e sopravvivenza del soldato italiano tramite un equipaggiamento di nuova generazione. Ogni militare è integrato nel sistema digitale di Comando e Controllo che ne assicura l’impiego negli attuali e futuri scenari operativi.
Nel quadro di un miglioramento tecnologico dello strumento terrestre l’Esercito ha approvvigionato 126 lanciatori controcarro SPIKE e 800 missili per medie e lunghe gittate di nuova generazione che entreranno in servizio a partire dal 2021. Impiegabili sia da terra sia da bordo dei veicoli, essi consentono l’ingaggio di mezzi dotati di corazzature reattive ovvero di sistemi attivi antimissile. Il sistema è impiegabile in tutto lo spettro delle operazioni militari, in qualunque condizione metereologica, nonché in ambiente contaminato NBC o in presenza di disturbi elettromagnetici.
I soldati dell’Esercito potranno contare anche sull’ampliamento del parco Veicolo Blindato Medio (VBM) 8×8 “Freccia”, approvvigionato in altre 30 unità con opzione per successive 11 in versione controcarri, che rappresenta il primo mezzo da combattimento digitalizzato ad essere stato introdotto in servizio.
Contemporaneamente si sta procedendo all’adeguamento tecnologico del sistema, prevedendo una nuova configurazione in versione evoluta che vedrà un incremento delle proprie capacità in termini di protezione con particolare attenzione alla difesa da ordigni esplosivi improvvisati, alla mobilità e alla potenza di fuoco, con una torretta dotata di un’arma principale da 30 mm, controllata in remoto dall’equipaggio.
Altra importante innovazione tecnologica è il programma Light Utility Helicopter LUH finalizzato a sostituire e razionalizzare la flotta degli Elicotteri da Supporto al Combattimento della Forza Armata, mediante l’acquisizione di un’unica piattaforma, evoluzione militare dell’elicottero AW 169, in grado di assolvere tutti i compiti delle precedenti linee volo.
Un elicottero di nuova concezione che sarà fornito, inizialmente, in alcuni esemplari in versione basica per le esigenze addestrative degli equipaggi di volo e, successivamente, nella versione ‘‘Multiruolo Avanzato’’. La piattaforma, caratterizzata da standard tecnologici ed avionici all’avanguardia, permetterà di essere impiegata sia in Patria sia nei contesti operativi esteri.
Evoluzioni tecnologiche importanti anche per l’artiglieria controaerei con la prima fase di sviluppo del missile CAMM ER (Common Antiair Modular Missile Extended Range) nuova munizione efficace contro minacce aeree fino a 40 Km. Il CAMM ER consiste in un missile monostadio ad “homing attivo” a velocità supersonica, impiegabile in ogni condizione atmosferica ed anche in ambiente fortemente disturbato da fonti elettromagnetiche.
Il CAMM ER costituirà il munizionamento del sistema d’arma controaerei a “corta portata” GRIFO per l’Esercito, andando progressivamente a sostituire il sistema d’arma SKYGUARD che terminerà la vita tecnica nel 2021.
L’avvio di questi programmi assicura notevoli ricadute dal punto di vista occupazionale presso gli stabilimenti di produzione sul territorio nazionale delle aziende consorziate e dell’ articolata rete di subfornitori, selezionati negli anni in base agli elevati standard qualitativi che i programmi si prefiggono.
Il programma di ammodernamento dell’Esercito è uno dei progetti contenuti nella quarta linea programmatica indicata dal Capo di Stato Maggiore nelle “5 sfide”, al fine di poter disporre di progetti che sviluppino sistemi d’arma tecnologicamente avanzati e competitivi per ridurre il gap capacitivo che compromette l’interoperabilità a livello interforze e multinazionale dell’Esercito”.
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