Il MiG-29MU2 ucraino pronto per i test
L’Aeronautica Militare ucraina ha iniziato i test sul caccia modernizzato MiG-29MU2 le cui operazioni di upgrade sono state effettuate dalla società aeronautica nazionale Lviv State Aircraft Repair Plant (di Leopoli, o L’vov); un aggiornamento recentemente contestato dal bureau russo MiG.
Il MiG-29 ucraino è stato sottoposto ad aggiornamenti tecnici nel 2018 e ha effettuato il suo primo volo alla fine dello scorso anno ricevendo un set di armi ad alta precisione tra cui la bomba guidata KAB-500Kr, missili aria-terra Kh-29/T e il radar di bordo aggiornato N019U1 che secondo le dichiarazioni della società lo hanno trasformato in un aereo da combattimento multiruolo.
La cabina è inoltre dotata di un display MFD da otto pollici, sistemi di navigazione integrata GPS, nuovi dispositivi VOR/ILS e DME e un registratore di bordo dotato di una telecamera per la ripresa esterna del volo. Il sistema di navigazione integrato e l’apparato “Kurs-93M” consentiranno inoltre l’atterraggio in maniera totalmente automatica. Presente anche una suite di autoprotezione “Omut” che assolve due compiti: attività di intelligence elettronica e jammer per il contrasto dei radar di difesa aerea e dei radar di ricerca missilistica.
Non ultimo, infine, è stato realizzato un adattamento per dotare i piloti di un casco di fabbricazione occidentale MSA Gallet LA 100 con una maschera di ossigeno francese UA21S.
Questo esemplare di MiG-29MU2 che sarà quasi certamente destinato alla base aerea di Vasilkov a 20 km da Kiev (sede della 40a Brigata tattica dell’Aeronautica Ucraina) diventerà un modello per sviluppare e approvare in un secondo tempo la configurazione standard per l’ammodernamento dei restanti MiG-29 ucraini.
L’azienda di Leopoli non nasconde l’ambizione di poter operare nel mercato dell’export considerando che sono quasi 800 i MiG-29 in servizio con numerose forze aeree.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.