Mercenario in Congo
A 101 anni dalla nascita di Mike Hoare e a pochi giorni dalla sua morte le Edizioni Il Maglio, sono liete di informare il pubblico italiano della prossima uscita del libro in lingua italiana Mercenario in Congo scritto dal celebre Mad Mike. Un testo che verrà distribuito il prossimo mese con un nuovo inserto fotografico, all’interno della collana Conflitti del Dopoguerra diretta dallo storico Federico Prizzi.
Un libro che, in realtà, nel 2018 vide già una prima tiratura sebbene limitata con le Edizioni Il Maglio, a seguito allora dell’acquisto dei diritti dalla Palladin Press. La celebre casa editrice americana fondata da Peder Lund insieme a Robert Brown, già editore della rivista Soldier of Fortune, e che proprio dai libri dedicati ai “Soldati Liberi”, come li appellò felicemente François-Xavier Sidos, trasse anche la propria fortuna.
Hoare, irlandese nato a Calcutta, dopo aver combattuto ventenne nelle file dell’esercito britannico in Birmania e in India durante la Seconda Guerra Mondiale, emigrò in Sud Africa. Lì rimase conducendo una vita ordinaria fino a quando a 42 anni si imbarcò in una nuova avventura: mercenario in Congo. Sarà proprio tra gli sconvolgimenti creati dalla Decolonizzazione che Hoare troverà la fama.
Divenuto il comandante del 5º Commando composto prevalentemente da sudafricani, sebbene tra le sue file non mancassero anche gli italiani, partecipò ai combattimenti per l’indipendenza del Katanga di Ciombè. Celebri furono, a quel tempo, le fotografie pubblicate sui rotocalchi di tutto il mondo dei mercenari che salvarono i cittadini e i religiosi europei dalla furia devastatrice dei Simba. I famigerati guerriglieri comunisti che si macchiarono persino di atti di antropofagia rituale.
Le imprese leggendarie di questo mercenario divennero poi note al grande pubblico nel 1978 con il film I quattro dell’oca selvaggia che, liberamente ispirato a Hoare, venne interpretato da attori del calibro di Richard Burton e Roger Moore.
La vita avventurosa di Mad Mike non terminò con l’esperienza congolese ma continuò, alimentandone ulteriormente la fama, come con il fallito golpe alle Seychelles del 1981 dove i reduci del 5º CODO, travestiti da giocatori di rugby, tentarono di infiltrarsi nelle isole dell’Oceano Indiano.
Di questo celebre personaggio che, insieme a Bob Denard e Jean Schramme, rappresentò l’ultimo romantico combattente di un mondo che stava oramai scomparendo, Mercenario in Congo, riproduce più di altri suoi libri una testimonianza viva di come un pugno di soldati bianchi cercarono di invertire il corso della Storia in Africa.
Il testo, infine, è impreziosito dall’introduzione di Federico Prizzi basata sulle sue interviste alle suore comboniane italiane liberate proprio dai mercenari nel 1964 dopo il massacro di Wamba, nonché sul fitto epistolario avuto con il Generale cubano William Gálvez in merito al coinvolgimento in Congo del governo dell’Avana.
Galvez, che fu uno dei primi rivoluzionari che combatterono con il Che e Fidel Castro nella Sierra Maestra, è considerato ad oggi il biografo ufficiale di Che Guevara relativamente la spedizione in Congo. Inoltre, a Cuba, è considerato il grande accusatore di Mike Hoare e di quanto da lui narrato nei suoi libri.
Un libro Mercenario in Congo che, comunque si voglia, con la morte di Hoare, relega definitivamente nella Storia l’ultima epopea dei soldati di ventura.
Emilio Del Bel Belluz
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Antropologo, Polemologo e Storico Militare specializzato nell'applicazione degli studi antropologici alla guerra non convenzionale e alle PSYOPs, è anche Civil-Military Cooperation (CIMIC) Subject Matter Expert. Tra le numerose pubblicazioni è autore di "Cultural Intelligence ed Etnografia di Guerra" (2021), "Al Manar, la Guerra Psicologica di Hezbollah" (2012), "I Manifesti Armati. Analisi delle tecniche di attrazione nella guerra psicologica" (2010). Collabora con Università, Think Tank e Centri Studio in Europa e Africa.