Operativo il primo squadron dell’Indian Air Force armato di missili BrahMos

Come anticipato sul nostro canale Telegram il Ministero della Difesa indiano ha inaugurato lo scorso 20 gennaio il primo squadrone operativo di caccia multiruolo Sukhoi Su-30MKI equipaggiato con missili da crociera supersonici BrahMos presso la base aerea di Thanjavur, nell’estremo sud del paese.

“Con questa cerimonia – ha riferito il Comandante del Southern Air Command Air Marshall Amit Tiwari – si da il via all’ingresso operativo dell’armamento più moderno, potente e performante dell’intero arsenale indiano.”

Con l’occasione è stata annunciata la riattivazione del 222° Squadron “Tigersharks”; si tratta di uno squadrone fondato il 15 settembre 1969 e dotato ai tempi dei Sukhoi Su-7 “Fitter”; nel dicembre 1985 fu il primo squadrone ad essere equipaggiato con i primi MiG-27 “Bahadur” (velivolo recentemente andato in pensione dopo 38 anni di onorato servizio) e nel marzo del 2011 fu infine posto in “posizione quadro”.

Il 222° Tigersharks rinasce dunque con i primi Su-30MKI (circa 4-6 esemplari) armati di missili BrahMos operando su una posizione altamente strategica che si affaccia direttamente sull’Oceano Indiano e in particolar modo sul Golfo del Bengala.

“I Su-30MKI armati del nuovo missile BrahMos – ha affermato la stampa locale – saranno in grado di effettuare così attacchi di precisione a lungo raggio contro portaerei ostili o altri obiettivi di alto valore di giorno e di notte in qualsiasi condizione atmosferica”.

Argomento ampiamente trattato in passato da Analisi Difesa il missile da crociera supersonico BrahMos (acronimo dei fiumi delle due nazioni coinvolte nel progetto, Brahmaputra e Moscova) è un progetto sviluppato dalla joint venture indo-russa DRDO (Organizzazione per la ricerca e lo sviluppo della Difesa indiana) e NPO Mashinostroyeniya. Dotato di propulsione razzo/ramjet a due stadi, il BrahMos può trasportare una testata convenzionale da 300 kg con una gittata massima di 290 chilometri ad una velocità massima di Mach 2.8, rendendolo di fatto uno dei missili da crociera più veloci del mondo.

Nonostante questa versione specifica per l’impiego aviolanciato abbia un peso sensibilmente inferiore rispetto alla versione originale (2,55 tonnellate di peso contro le 2,9 tonnellate della versione terrestre/navale) in quanto dotato di un sistema di propulsione più leggero oltre che di alette stabilizzatrici ridisegnate per lo scopo, il BrahMos costituisce ad oggi l’arma più pesante dell’intero arsenale indiano per i Su-30MKI della IAF tanto che la stessa fusoliera e le ali del caccia impegnato nelle prove di lancio hanno dovuto subire a suo tempo i necessari rinforzi strutturali.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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