Sottomarini “made in Italy” per la Marina del Qatar
Il Qatar potrebbe diventare presto il primo Stato arabo del Golfo Persico e il primo membro del Gulf Cooperation Council (GCC) a disporre di una componente subacquea composta da sottomarini convenzionali.
Il nuovo Memorandum d’intesa tra Barzan Holding (società posseduta dal Ministero della Difesa qatarino) e Fincantieri cita infatti la “fornitura di navi e sottomarini d’avanguardia”. Finora aveva avuto una vasta eco la fornitura di ben 7 navi realizzate da Fincantieri alla Marina del ma il recente possibile ampliamento della commessa ad almeno una coppia di sottomarini costituisce un nuovo rilevante sviluppo.
In termini strategici per le capacità che la Marina di Doha acquisirebbe in un Golfo Persico in cui solo l’Iran dispone di forze subacquee, sia in termini industriali consolidando e ampliando il ruolo di Fincantieri nell’area mediorientale e nel settore dei sottomarini convenzionali dove le aziende italiane non hanno mai conseguiti successi di export dalla fine della Seconda guerra mondiale.
Da allora Fincantieri ha prodotto per la Marina Militare i 4 sottomarini classe Toti, gli 8 Nazario Sauro e i 4 classe Todaro (altri due in programma) appartenenti al tipo U212 tedesco ma realizzati in Italia con le specifiche caratteristiche richieste dalla Marina Militare.
I battelli proposti al Qatar potrebbero essere sviluppati ad hoc, forse con dimensioni ridotte rispetto agli U212 come richiederebbero le ristrette e basse acque del Golfo Persico, anche se non si possono escludere ambizioni oceaniche per la futura flotta del Qatar, emirato piccolo ma che grazie alle sue ricchezze e a una politica efficace è riuscito a ad avere una forte influenza in molte aree lontane dai propri confini, specie in Africa.
Fincantieri del resto propone nel suo “carnet” anche i battelli da 58 metri e mille tonnellate S1000 (nella foto sopra) messi a punto con il bureau russo Rubin e offerti per l’export.
In ogni caso il costoso pacchetto che porterà il Qatar a disporre di sottomarini vede l’Italia e Fincantieri in grado di offrire non solo battelli ed equipaggiamenti all’avanguardia ma anche addestramento e supporto al personale qatarino.
Il consolidamento della commessa navale Fincantieri si inserisce in un più ampio rafforzamento dei rapporti col Qatar in campo militare e (confermato dalla grande esercitazione terrestre “Nasr 19” tenutasi nei mesi scorsi e dal contratto con Leonardo per 28 elicotteri NH-90) ma anche in un contesto di grandi successi nel settore militare della società cantieristica italiana.
Recentemente sono infatti emerse notizie circa l’interesse dell’Egitto a varare un ampio programma navale basato su prodotti Fincantieri che includono la cessione per 1,2 miliardi di euro delle ultime 2 fregate FREMM multiruolo varate per la Marina Militare Italiana (che riceverebbe in cambio nuove unità di prossima costruzione) e un programma dal valore stimato in una decina di miliardi di euro per l’acquisizione di altre 4 FREMM e di una ventina di pattugliatori da produrre anche in cantieri egiziani.
L’anno scorso la Marina Egiziana avrebbe ordinato una ventina di elicotteri Leonardo AW149 (più altri 10 in opzione) da impiegare soprattutto a bordo delle due portaelicotteri da assalto anfibio tipo Mistral, la Ghamal Abdel al-Nasser e la Anwar Sadat: una commessa mai confermata da Leonardo ma di cui si è molto parlato anche in Francia poichè gli elicotteri italiani sono stati preferiti agli NH-90 proposti da Parigi.
Sul tavolo dei negoziati dei programmi italo-egiziani di cooperazione militare vi sarebbe anche l’interesse dell’Egitto per l’acquisizione di 24 cacciabombardieri Eurofighter Typhoon, altrettanti addestratori M-346 e almeno un satellite, tutti prodotti da Leonardo.
Foto Fincantieri
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