Kabul rilascia i prigionieri talebani mentre gli USA iniziano il ritiro

Il presidente afghano Ashraf Ghani ha firmato l’11 marzo il decreto che prevede la grazia e la liberazione di prigionieri Talebani dalle carceri del Paese in vista dell’inizio dei negoziati di pace con i Talebani.

“Il presidente Ghani ha emesso un decreto per rilasciare 5.000 prigionieri a partire da sabato sulla base di un elenco di nomi fornito dai Talebani stessi” ha scritto su Twitter l’inviato speciale Usa Zalmay Khalilzad, “i talebani avevano già accettato di liberare 1.000 militari e poliziotti prigionieri”.

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Le immagini che illustrano questo articolo riprendono reclute Talebane che hanno cioncluso l’iter addestrativo  (Emirato dell’Afghanistan)

Nella prima parte del decreto resa nota oggi ai media si legge che i prigionieri saranno rilasciati solo dopo aver sottoscritto l’impegno a non imbracciare di nuovo le armi contro o Stato afghano, come ha precisato il portavoce presidenziale, Sediq Sediqqi.

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La decisione del presidente (nella foto a sinistra) arriva dopo che i talebani avevano interrotto i colloqui se i prigionieri non fossero stati rilasciati.

Il portavoce talebano in Qatar, Suhail Shaheen, ha dichiarato ieri in un tweet che “abbiamo consegnato al team americano un elenco dettagliato di cinquemila nomi non modificabile.

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Inoltre gli stessi prigionieri dovranno da noi, sia che ci vengano consegnati in un’area all’aperto sia nei locali delle carceri”.

La Commissione indipendente per i diritti umani in Afghanistan (AIHRC) ha affermato che il presidente non ha l’autorità di rimettere in libertà persone che sono state accusate di crimini di guerra o contro l’umanità.

Intanto le forze militari statunitensi hanno iniziato a ritirarsi dall’Afghanistan, come concordato nell’accordo di Doha con i Talebani del 29 febbraio e in concomitanza dell’avvio di negoziati fra gli insorti jihadisti e il governo di Kabul.

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Il ripiegamento è iniziato il 10 marzo dalle basi di Lashkar Gah, capoluogo della provincia meridionale di Helmand e dalla base di Herat (dove sono schierati anche 800 italiane): l’accordo di Doha prevede una prima riduzione da 12.000 a 8.600 militari entro metà luglio (135 giorni dalla firma dell’intesa), arco di tempo nel quale verranno chiuse 20 basi.

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Il ritiro americano dovrà essere completato entro 14 mesi anche se gli USA “manterranno gli strumenti militari e l’autorità per raggiungere i nostri obiettivi”, ha dichiarato il colonnello Sonny Leggett, portavoce delle forze Usa in Afghanistan.

Foto: Emirato dell’Afghanistan e Governo Afghano

 

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