Coronavirus: anche l’Australia mobilita i militari
Le forze armate australiane stanno impiegando i militari per contribuire a rintracciare le persone che potenzialmente hanno contratto il Coronavirus attraverso contatti con altri già contagiati.
L’ intervento di “contact tracing” annunciato il 24 marzo si concentra in particolare nello stato del New South Wales (capitale Sydney) dove vi sono stati più di 500 casi confermati di COVID-19, su circa 1700 in tutta Australia a quella data.
Le Australian Defence Forces hanno cominciato a destinare personale militare nei centri di coordinamento dell’emergenza in tutto il Paese e hanno costituito una task force per guidare le risposte dei militari alla pandemia e per affrontare le ricadute sulle forze armate dopo i casi di militari positivi già registrati (vedi mappa qui sopra).
Tra gli altri impegni i militari australiani stanno garantendo il rimpatrio di connazionali e, come in Italia, hanno inviato personale specializzato ad incrementare la forza lavoro dell’unico produttore australiano di mascherine chirurgiche per incrementarne la produzione (nella foto d’apertura).
Tutti i militari rientrati dalle missioni o da esercitazioni oltremare sono stati posti in quarantena mentre assetti militari sono stati resi disponibili nei sei Stati della Federazione Australiana.
La task Force è guidata dal tenente generale John Frewen (nella foto a lato), vice direttore dei servizi segreti per l’estero dell’Australian Signals Directorate e già comandante delle forze australiane in Afghanistan e Iraq.
Intanto i medici delle vaste aree rurali chiedono al governo dimettere a disposizione aerei militari per trasportare personale medico e pazienti attorno al paese, ora che i tagli ai collegamenti creano nuove sfide per i servizi sanitari remoti.
Il dottor John Hall, presidente della Rural Doctors Association of Australia, ha detto che le aree rurali già registrano pesanti carenze di personale medico e si è detto “gravemente preoccupato” per l’impatto delle restrizioni di viaggio e dei tagli ai voli di linea regionali annunciati in seguito all’epidemia.
Il ministero della Difesa non ha escluso il richiamo in servizio dei riservisti per aiutare ad affrontare la crisi ma non ritiene ve ne sia al momento la necessità.
Foto Australian Defence Forces
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