L’India aggiorna gli elicotteri Mil Mi-26T (per affiancarli ai Chinook ?)
Nell’anno in corso tre elicotteri da trasporto pesante Mil Mi-26T dell’Indian Air Force (IAF) dovrebbero essere inviati in Russia per la revisione e l’estensione della vita operativa utile di almeno ulteriori 8-10 anni.
Dei tre esemplari (su quattro) attualmente a disposizione dell’IAF uno è stato posto a terra nel settembre del 2013, il secondo esemplare è stato fermato nell’agosto del 2014 e il terzo esemplare è stato visto volare per l’ultima volta nel 2017 anche se dovrebbe essere in condizioni di volo; un quarto esemplare è andato perduto invece il 14 dicembre 2010.
Ricordiamo infatti che l’India aveva ordinato 6 Mil Mi-26T di cui i primi due esemplari sono stati consegnati nel giugno del 1986, il terzo e il quarto esemplare sono stati consegnati alla IAF nel febbraio del 1989 mentre i restanti due sono stati annullati a causa del ridotto utilizzo dell’aeromobile da parte dell’Aeronautica.
La richiesta di procedere alla riparazione degli elicotteri Mi-26T risale addirittura a quattro anni fa ma la risposta definitiva è giunta solo alla fine dello scorso anno. Secondo le fonti locali i vertici indiani si aspettano che le riparazioni vengano eseguite al ritmo di circa un esemplare ogni 10-12 mesi mentre gli operatori russi hanno richiesto un tempo compreso tra un anno e un anno e mezzo ad esemplare.
Da valutare inoltre, aspetto non indifferente, anche le modalità del trasporto dei Mi-26T dall’India alla Russia: i primi due elicotteri potrebbero essere parzialmente smontati mentre per il terzo non è da escludere la possibilità di farlo volare verso gli stabilimenti di riparazione in Russia.
Qualora l’operazione andasse in porto questo consentirebbe all’IAF di operare con i più grandi elicotteri da trasporto pesante del mondo di fabbricazione russa insieme agli elicotteri Chinook americani attualmente in fase di introduzione, ottenendo una capacità di carico su ala rotante senza precedenti.
Secondo le stime della stampa indiana il valore di questo contratto potrebbe aggirarsi intorno ai 20 milioni di dollari.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.