L’Indian Air Force punta sul biocarburante
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Come segnalato recentemente sul nostro canale Telegram, l’Indian Air Force (IAF) ha operato per la prima volta con successo l’utilizzo di biocarburante su un velivolo da trasporto militare Antonov An-32 “Cline”.
In una dichiarazione ufficiale l’IAF ha commentato che lo scorso 31 gennaio, operando dall’aeroporto Kushok Bakula Rimpochee di Leh situato a 3255 metri di quota s.l.m. e vicino al confine con la Cina, si è alzato in volo un An-32 rifornito da un mix di carburante aeronautico miscelato con un 10% di biocarburante sviluppato dalle locali industrie chimiche: – “Il volo operato con successo ha dimostrato le capacità della IAF di assorbire nuove tecnologie sponsorizzando al contempo l’indigenizzazione ad ampio spettro.”
La sperimentazione non è fine a sè stessa se consideriamo che la Forza Aerea indiana mira a ridurre in questo modo i costi del carburante di circa 4 miliardi di dollari entro il 2024.
Con questo esperimento l’IAF ha intenzione adesso di aumentare gradualmente l’utilizzo di biocarburanti su buona parte della propria flotta aerea; una misura che comunque aiuterebbe a ridurre non soltanto l’inquinamento da emissioni aeree della stessa Aeronautica ma anche la dipendenza del paese asiatico dalle importazioni di greggio.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.