Navi ospedale per l’emergenza virus: le proposte di Ferrando & Massone
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La proposta di Analisi Difesa (con l’articolo di Pietro Orizio) di attrezzare e navi ospedale, per fronteggiare il contagio da Coronavirus in modo flessibile con strutture mobili da dislocare nelle aree più colpite e compensare la carenza di posti letto negli ospedali, è entrata nel dibattito nazionale sul contrasto alla pandemia.
Significativo a questo proposito il contributo offerto a tale dibattito dalla società genovese di brokeraggio marittimo Ferrando & Massone, specializzata nell’attività di noleggio e vendita di traghetti passeggeri e merci e con una lunga storia di cooperazione con istituzioni dello Stato e grandi gruppi bancari nazionali e internazionali.
Le foto che illustrano l’articolo mostrano una “barge” noleggiata da Ferrando & Massone e allestita come hotel galleggiante
La società ha noleggiato navi passeggeri alla Protezione Civile nel 2011 per l’emergenza immigrati e alla Prefettura di Genova durante il vertice del G8 del 2001: unità navali che sono state impiegate come “hotel galleggiante” per le forze dell’ordine Italiane.
Ferrando & Massone ha noleggiato anche traghetti alla Prefettura di Napoli per il vertice NATO e più volte alla United States Maritime Administration (MARAD) unità “Ro-Ro” (cioè navi mercantili adibite al trasporto di mezzi rotabili/militari) e al Military Sealift Command statunitense) nel 2006 per l’evacuazione di civili dal Libano all’Europa.
“In questo momento di emergenza causata dal coronavirus, lo Stato Italiano potrebbe noleggiare, direttamente o tramite la Marina Militare, le Prefetture o la Protezione Civile, navi passeggeri adibite ad ospedali galleggianti, con l’obiettivo di ridurre l’emergenza che sta portando al collasso tutti i principali ospedali italiani in termini di posti letto” dichiara ad Analisi Difesa Guido Fertonani, Managing Directors Ferrando & Massone.
“Rispetto al traghetto tradizionale, riteniamo che l’alternativa più efficace e funzionale potrebbe essere quella d’impiegare delle “barge”, cioè chiatte già adibite ad hotel che risultano più facili da gestire e probabilmente più economiche”.
Circa le modalità di acquisizione Fertonani specifica che “esistono diverse forme contrattuali che si potrebbero adottare. Contratti tipo “bare boat” (cioè a scafo nudo) quando il noleggiatore utilizza la nave così come è, impiegando proprio personale adibito alla sala macchina, alla coperta oltre a marittimi per la pulizia giornaliera delle camere e personale per la cucina e la parte destinata a hotel o ospedale.
Oppure contratti su base “deck & engine” (scafo e macchina), dove il proprietario della nave mette a disposizione i marittimi adibito al controllo delle sale macchine e del ponte di comando, mentre il personale camera/cucina resta a carico del noleggiatore.
Infine, l’opzione denominata “full crew” (pieno equipaggio) prevede che l’armatore impieghi proprio personale di macchina, coperta e anche per hotel e catering”.
Generalmente le navi tipo “barge” (chiatte) sono disponibili in Nord Europa mentre traghetti e navi a crociera possono essere reperite in Italia senza molte difficoltà in quanto l’emergenza coronavirus ha imposto la sospensione di gran parte del traffico marittimo.
“Un’altra ipotesi percorribile – continua Fertonani – potrebbe vedere l’acquisto di una nave traghetto o di una chiatta adibita ad hotel galleggiante e provvedere presso un cantiere italiano alla conversione della stessa rendendo la nave esclusivamente dedicata alle esigenze ospedaliere.
L’importante è avere in breve tempo una chiara risposta circa l’interesse del governo italiano nei confronti di questa proposta in modo da permetterci di verificare le varie possibilità presenti sul mercato”.
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