Dopo la USS Roosevelt il coronavirus “affonda” anche la portaerei De Gaulle
Il ministero della Difesa francese ha disposto la quarantena per i 1.900 militari della Marina del gruppo navale della portaerei nucleare Charles de Gaulle, arrivata l’11 aprile nel porto di Tolone (nel sud della Francia) con 50 casi di Covid-19 appurati fra l’equipaggio. La nave era in navigazione nell’Atlantico e ha dovuto interrompere la sua crociera addestrativa.
L’intero equipaggio è in fase di sbarco con strette misure di sicurezza allo scopo di evitare ulteriori contaminazioni. A bordo, secondo le ultime informazioni, lo stato di salute dei 50 contaminati non ha destato fin qui preoccupazione ma tutti i 1.700 membri dell’equipaggio della Charles de Gaulle saranno sottoposti a tampone insieme ai 200 della fregata lanciamissili che scortava la portaerei.
Tutti rimarranno in isolamento, senza contatti con i familiari, per 14 giorni in zone militari del Sud della Francia. Oltre all’ isolamento, si procederà anche alla disinfezione e sanificazione dell’intera portaerei e degli apparecchi trasportati.
Sulle cause della contaminazione a bordo non ci sono dati certi. La portaerei aveva fatto tappa il 15 marzo a Brest, nel nord della Francia. L’apparizione dei primi sintomi su un marinaio risalgono però a 3 settimane dopo, un lasso di tempo superiore alla normale incubazione del Covid-19. Sono in corso accertamenti per stabilire se altri membri dell’equipaggio siano stati portatori asintomatici del contagio.
La portaerei era in missione dal 21 gennaio ed ha trascorso diverse settimane nel Mediterraneo Orientale nel quadro di esercitazioni congiunte con la Marina greca e dell’operazione Chammal, la componente francese della Coalizione anti Isis in Iraq e in Siria.
Dopo il caso della portaerei statunitense USS Roosevelt, quello della Charles de Gaulle evidenzia la necessità di assicurare la capacità operativa delle forze militari e in particolare degli assetti di valenza strategica come le portaerei (nel caso della Francia dell’unica portaerei), preservandoli dall’epidemia di Covid 19.
Foto Ministero della Difesa francese
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