L’impatto del COVID-19 sulla sicurezza marittima in Africa
Quest’anno il coronavirus COVID-19 avrà un profondo impatto sulle tendenze commerciali e di sicurezza delle spedizioni marittime mentre gli sforzi per mitigare il crimine marittimo nell’Africa occidentale saranno ostacolati se il virus continuerà a diffondersi.
Lo sostiene il Rapporto della società britannica di intelligence e analisi dei rischi Dryad Global, nell’analisi su come la pandemia di COVID-19 abbia conseguenze significative in campo geopolitico ed economico minacciando recessione globale, complessità logistiche e problemi di sicurezza.
Dryad ha avvertito che l’Africa occidentale è particolarmente vulnerabile all’aumento della pirateria, in parte guidato dalla mancanza di efficaci strategie di contrasto poiché le risposte di sicurezza coordinate alla pirateria e alla criminalità marittima rimangono embrionali in tutta la regione.
“Se, come è probabile, la diffusione di COVID-19 in tutta l’Africa sub-sahariana, travolgerà i sistemi sanitari e diventerà la priorità principale della maggior parte degli Stati, gli sforzi per contrastare il crimine marittimo regionale nell’Africa Occidentale verranno probabilmente trascurati.
Improbabile quindi che ci sia una diminuzione degli incidenti di pirateria e, al contrario, un aumento parziale è invece possibile. È probabile che la Nigeria rimanga l’epicentro delle problematiche della sicurezza marittima dell’Africa occidentale, e la flessione del volume di traffico navale probabilmente non cambierà la tendenza attuale” sostiene il report.
Dryad attualmente valuta il probabile impatto di COVID-19 sulla pirateria nell’Oceano Indiano come minimo. Mentre nel 2020 c’è stato un aumento del numero di incidenti segnalati nel Golfo di Aden, nessuno di questi incidenti è stato confermato come atto di pirateria.
È improbabile che la diffusione di COIVID-19 in tutte le principali aree a rischio nell’Oceano Indiano modifichi in modo significativo gli eventi o il quadro di sicurezza nel breve e medio termine.
Poiché gli Stati limitano sempre più il movimento dei cittadini, è probabile che al calo sostanziale dei commerci in aree come il Golfo di Guinea, il Golfo di Aden, il Mar Rosso, il Golfo di Oman e lo Stretto di Malacca, corrisponda un incremento del contrabbando e del mercato nero, già endemici in quelle regioni.
Gli stati fragili hanno maggiori probabilità di subire violenze e disordini nel breve e medio termine a causa della diffusione di COVID-19, ritiene Dryad. “Il furto, il saccheggio e il caos in generale saranno probabilmente una caratteristica di molti Stati e la loro frequenza e dimensioni dipenderanno anche dalla scarsità di risorse per mantenere l’ordine, in quanto i governi rischiano di venire sopraffatti dall’ondata di problemi sanitari e dal malcontento generato dalla disoccupazione accompagnano la diffusione del malattia.”
Dryad ritiene realistico prevedere un aumento della migrazione globale verso l’Europa dagli Stati che non sono in grado di mettere in quarantena e bloccare sufficientemente le regioni infette.
Un’area di particolare preoccupazione è la Libia, dove la debolezza dell’amministrazione statale, il conflitto in atto e la pandemia potrebbero veder crescere il numero di potenziali migranti.
Sul mare questa tendenza potrebbe far aumentare le possibilità che le navi che incrociano nel Mediterraneo debbano assistere barconi e gommoni di migranti in difficoltà con la prospettiva che i migranti positivi al COVID-19 rappresentino una minaccia per la salute degli equipaggi.
Fonte: Defenceweb
Immagini: SeaNews, Dryad Global, UK MoD e Frontex
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