Vola il secondo Tupolev Tu-22M3M

Come riportato sul nostro canale Telegram, lo scorso 20 marzo è decollato dalla base aerea dello stabilimento Kazan Aircraft Production Association (KAPO) “S.P. Gorbunov” il secondo prototipo del bombardiere strategico modernizzato Tupolev Tu-22M3M (Codice NATO “Backfire”).

«Lo scopo del volo – ha dichiarato l’ufficio stampa della PJSC Tupolev – è stato valutare le caratteristiche generali e verificare il funzionamento dei sistemi di controllo del secondo velivolo cosicché nel prossimo futuro la società potrà inizierà una nuova serie di voli di prova.»

Argomento ampiamente trattato su Analisi Difesa in tutta la sua recente storia evolutiva ricordiamo che il Tu-22M3M è una nuova modifica del Tu-22M3 con potenzialità di combattimento notevolmente ampliate; il primo prototipo di quest’ultima variante del Backfire ha effettuato il primo volo il 28 dicembre 2018 dalla stessa base aerea di Kazan dimostrando elevate prestazioni di volo durante i test.

Secondo le dichiarazioni rese dal costruttore il nuovo Tu-22M3M sarà caratterizzato da nuovi motori NK-32-02, un complesso di sistemi avionici di nuova concezione tra cui un nuovo sistema radio-elettronico SVP-24-22, un radar NV-45, una migliore ergonomia del cockpit, nuovi sistemi di bordo e una durata di servizio estesa di 35 anni senza tralasciare ovviamente una nuova serie di armi di precisione aviolanciate compresi i missili da crociera Kh-32 e molto probabilmente anche il nuovo missile ipersonico KH-47M2 Kinžal.

Ma non è tutto: ricordiamo infatti che lo sviluppo del Tu-22M iniziò negli anni ’60 e la macchina fece il suo primo volo il 30 agosto del 1969. Nel 1976 il Tu-22M2 effettuò un volo di prova alla massima distanza con due rifornimenti di carburante in volo coprendo un tragitto di 7.000 km; questo episodio fu utilizzato dagli Stati Uniti durante i colloqui di Ginevra nell’ambito degli accordi SALT II per insistere sull’inclusione del velivolo nell’elenco delle forze strategiche dell’URSS, sebbene, di fatto, questo aereo non potesse operare in volo su tutto l’intero territorio statunitense.

Il risultato dei negoziati produsse un accordo sullo smantellamento delle aste di rifornimento di carburante da tutti i Tu-22M con una limitazione sulla produzione dei Backfire ad un ritmo non superiore ai 30 velivoli l’anno. In seguito, nonostante la mancata ratifica del SALT II, l’URSS decise tuttavia di rimuovere le sonde di rifornimento da tutti i Tu-22M.

Nel giugno dello scorso anno in occasione del programma di collaudi da parte della Difesa russa, il pilota collaudatore del bureau Tupolev ha riferito al canale televisivo nazionale Zvezda TV che la sonda per il rifornimento in volo della nuova variante M3M sarebbe stata ripristinata a tutto vantaggio dell’autonomia di volo estesa a dieci ore.

In conclusione l’ultima modernizzazione del Backfire dovrebbe ampliare significativamente il potenziale di combattimento della flotta di questi bombardieri senza tralasciare il fatto che tutti i sistemi avionici risponderanno ai requisiti di interoperabilità con quelli in dotazione sul futuro Tupolev Tu-160M2.

Foto Tupolev

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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