Dopo gli M-346 di Leonardo, l’Azerbaigian valuta i caccia russi Su-35 e MiG-35
Come anticipato sul nostro canale Telegram, già dal luglio dello scorso anno l’Azerbaigian avrebbe dichiarato un discreto interesse verso nuovi caccia di produzione russa.
A tal proposito, nell’ambito della cooperazione tecnico-militare tra Baku e Mosca, una delegazione di specialisti dell’Aeronautica Militare azera si è recata lo scorso mese in visita presso le società russe preposte alla realizzazione dei caccia Sukhoi Su-35 e MiG-35.
Il portale locale Vesti riferisce infatti, facendo riferimento al servizio stampa del Ministero della Difesa dell’Azerbaigian, che durante gli incontri con i rappresentanti statali degli armamenti di Rosoboronexport e la direzione degli impianti militari, i delegati azeri avrebbero manifestato un forte interesse ad acquistare i più avanzati aerei da combattimento di fabbricazione russa.
Alla delegazione azera sarebbero stati infatti presentati in uno specifico briefing tutte le caratteristiche tecnico-tattiche, le capacità operative e gli armamenti disponibili dei suddetti caccia nonché le capacità di produzione dell’industria nazionale, le modalità di addestramento e di manutenzione dei velivoli. Secondo il Vesti, inoltre, i piloti militari azeri avrebbero persino effettuato dei voli di prova sui nuovi MiG-35.
Ricordiamo che agli inizi del 2019 la vicina e rivale Armenia ha provveduto all’acquisto dei primi 4 esemplari di caccia Sukhoi Su-30SM – consegnati lo scorso 27 dicembre – con l’obiettivo dichiarato di formare uno squadrone di almeno 12 caccia dello stesso tipo; una decisione che avrebbe incentivato dal canto suo l’Azerbaigian a voler pareggiare i conti con un aereo da combattimento moderno in grado di tenere testa ai nuovi caccia armeni.
Nell’ambito del rinnovamento della flotta aerea azera nella gara per il nuovo addestratore avanzato, il russo Yakovlev Yak-130 ha dovuto lasciare spazio al suo omologo italiano Leonardo M-346 Master: pur con un costo inferiore di un terzo rispetto all’M-346 (nella foto sotto), la scelta sarebbe stata influenzata da alcuni motivi tra cui un peso maggiore, ma soprattutto l’adozione dei due motori AI-222-25 prodotti in Ucraina dallo stabilimento Ivchenko-Progress.
Come è noto, con la rottura dei legami tra Russia e Ucraina nel 2014 la produzione di motori in Russia ha dovuto affrontare e superare gravi problemi di sostituzioni delle componenti.
La lettera d’intenti firmata a febbraio tra Roma e Baku apre le trattative con Leonardo che sembrerebbero riguardare due dozzine di velivoli, in parte forse anche nella versione da combattimento M-346FA già ordinata da un cliente estero finora non svelato da Leonardo.
Baku, che ha rapporti strettissimi con Roma in termini commerciali e petroliferi, deve del resto sostituire una dozzina di addestratori L-39C Albatros ex ucraini e altrettanti aerei da attacco Sukhoi Su-25 ex bielorussi: velivoli entrambi proficuamente rimpiazzabili con la combinazione M-346/M-346FA già acquisita dal Turkmenistan che ha ordinato 6 M-346, 4 FA e 2 FT con un contratto da 293 milioni di euro.
Nonostante le intese per i velivoli italiani, la quindicina di vecchi MiG-29 ex ucraini che difende lo spazio aereo azero sembra destinata a venire rimpiazzata da un nuovo caccia russo.
Foto Vesti e Leonardo
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.