Il nuovo leader dell’Isis catturato dai curdi in Siria?
Il nuovo leader Isis, Abu Ibrahim al-Hashimi al-Qurayshi (alias Abdullah Qardash), è stato catturato in Siria? Il 7 maggio le forze speciali delle SDF (HAT) hanno effettuato insieme alle forze statunitensi un’operazione ad al-Zar, nella provincia di Deir Ezzor, che ha portato alla cattura di un leader jihadista dello Stato Islamico. La Coalizione Internazionale conferma, sottolineando che si tratta di un comandante di medio livello e i combattenti curdi aggiungono che è stato trasferito altrove per essere interrogato.
Successivamente, però, sui social media sono apparse indiscrezioni sul fatto che l’uomo sia iracheno e che possa essere addirittura il Califfo dell’IS.
Sui canali ufficiali non ci sono ulteriori dettagli, né conferme o smentite all’ipotesi. Nemmeno sugli organi di propaganda IS. Qardash a fine aprile era stato rilevato in Iraq, secondo l’intelligence locale ma non è escluso che successivamente possa essere entrato in Siria, probabilmente passando da Qaim.
Intanto sul fronte di Idlib, nel nord della Siria, congelato dalla tregua firmata da Russia e Turchia a inizio marzo, continuano le azioni delle milizie ex qaediste di Hayat Tahrir al-Sham (HTS, già Fronte al-Nusra) tese ad assumere la leadership indiscussa dei territori della provincia di Idlib ancora in mano agli insorti antigovernativi.
Oltre a intensificare gli sforzi per scalzare e delegittimare le milizie rivali, HTS sta agendo sulla popolazione dell’ultima provincia siriana non ancora tornata sotto il controllo di Damasco.
Al supporto alla lotta contro le pattuglie congiunte russo-turche lungo l’autostrada M4, si sono aggiunte anche presenze più capillare sul territorio e un’attenzione alle necessità e alle criticità degli abitanti locali.
La conferma viene dagli analisti di SITE, i quali hanno riportato una foto in cui si ritrae il leader del gruppo che visita gli ammalati e i civili feriti dagli attacchi dell’esercito arabo siriano (SAA). L’obiettivo è aumentare il consenso ed essere legittimati come “autorità di governo”, a scapito di Damasco. Per ora il regime di Bashar Assad lascia fare, in quanto la “guerra” lanciata da HTS crea difficoltà soprattutto ad Ankara e alle milizie filo-turche.
il 10 maggio almeno 48 combattenti (35 governativi e 13 miliziani del piccolo gruppo Hourasal-Din, collegato ad Al-Qaeda) sono morti nella provincia nord-occidentale di Hama, non lontano da Idlib. Si tratta degli scontri più intensi dall’ entrata in vigore del cessate il fuoco a Idlib, il 6 marzo scorso. Nelle ultime settimane sporadici combattimenti o scambi di colpi di artiglieria hanno avuto luogo nella provincia e nei territori adiacenti.
Secondo quanto riferito dall’ Osservatorio siriano per i diritti umani i combattimenti sono stati scatenati da un attacco jihadista notturno alle posizioni governative. . Con circa 1.800 combattenti Houras al-Din schiera anche miliziani stranieri e combatte a fianco dei jihadisti di Hayat Tahrir al-Sham.
Fonte: Difesa & Sicurezza
Foto: SDF, SANA e HTS e Twitter
Francesco BussolettiVedi tutti gli articoli
Nato a Roma nel 1974, lavora all'agenzia di stampa Il Velino. E' inviato di guerra embedded dal 2003, quando partecipò alla missione Antica Babilonia con l'Esercito Italiano in Iraq. Ha coperto sul campo anche i conflitti in Afghanistan (Enduring Freedom e Isaf) e Libano (Unifil), nonché quelli in Corno d'Africa (Eritrea, Etiopia e Somalia) e le principali attività della Nato al fianco delle forze armate di diversi paesi. E' ufficiale della Riserva Selezionata dell'Esercito, specialista Psy-Ops, e tra il 2012 e il 2013 ha prestato servizio a Herat nell'RPSE. Attualmente si occupa in particolare di cybersecurity.