La crisi con Pechino accelera l’acquisizione indiana di caccia russi

L’Economic Times, il principale quotidiano economico indiano, ha riferito che l’Aeronautica sta cercando di procurarsi con urgenza 21 caccia da combattimento MiG-29 dalla Russia e 12 nuovi Sukhoi Su-30MKI costruiti su licenza dall’Hindustan Aeronautics Limited (HAL): «Questi caccia [MiG-29] che includono due addestratori biposto, dovrebbero essere acquistati a un prezzo ragionevole in quanto sono già stati parzialmente fabbricati in Russia per un precedente ordine che è stato annullato.» – ha riferito l’Economic Times – «Se effettivamente ordinati, [i MiG-29] sarebbero utili per sostituire i vecchi squadroni di MiG-21 che andranno in pensione entro i prossimi cinque anni.»

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La decisione di acquisire i caccia supplementari è stata presa per rafforzare la flotta a disposizione dell’Indian Air Force (IAF) in considerazione dei recenti scontri avvenuti tra India e Cina lungo i confini himalayani; com’è noto Nuova Delhi e Pechino si sono recentemente accusate a vicenda di aver istigato gli scontri nella valle di Galwan, nella parte della contesa regione del Ladakh lungo la frontiera dell’Himalaya dove la Cina rivendica circa 90.000 chilometri quadrati di territorio nel nord-est dell’India mentre l’India  afferma che la Cina occupa 38.000 chilometri quadrati del suo territorio nell’Aksai Chin-Ladakh in Himalaya.

Un’esigenza che dovrebbe accelerare i processi di acquisizione rallentati dal farraginoso processo decisionale politico-militare indiano.

Ricordiamo infatti che la proposta di acquisire dei 21 MiG-29 risale agli inizi del 2019 mentre di quella di 12 nuovi Su-30MKI Analisi Difesa ha riferito pochi mesi fa.

Alla luce del peggioramento delle relazioni con la Cina, l’IAF ha comunicato di aver trasmesso al Ministero della Difesa la proposta d’acquisto che secondo l’Economic Times sarà attuato nell’ambito di un accordo intergovernativo, il cui valore stimato è stimato a circa 700 milioni di dollari.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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