Svizzera: la difesa aerea di nuovo appesa a un referendum

La Svizzera tornerà al voto referendario popolare il prossimo 27 settembre per approvare o meno il Programma Air 2030 che nel dicembre scorso ha avuto il via libera  dalle Camere Federali, con cui si prevede di sostituire i vecchi caccia F-5E/F Tiger II (nella foto sotto) e F/A-18A/B Hornet (nell’immagine d’apertura) in servizio con un nuovo cacciabombardiere.

La pandemia di Covid-19 ha ritardato l’esecuzione del referendum che avrà luogo comunque prima che del termine di novembre in cui devono essere presentate le offerte delle società in gara.

swisstiger_wef013

I velivoli in gara sono l’Eurofighter Typhoon (proposto da Airbus), il Dassault Rafale, il l Boeing F/A-18E/F Super Hornet e il Lockheed Martin F-35A Lightning II e lo svedese Saab JAS-39 Gripen E, quest’ultimo già impostosi nella precedente selezione elvetica con un ordine per 22 esemplari poi annullata dal referendum popolare del 2014.

Il caccia svedese in versione E, non ancora ultimato, è stato escluso dai test dei velivoli in gara effettuati a fine  giugno sulla base di Payerne:  un’esclusione che potrebbe mettere definitivamente fuori gioco il Gripen E dalla procedura di selezione per l’acquisto dei nuovi aerei da combattimento.

Con un comunicato Saab si è però detta fiduciosa: “Il programma Gripen E prosegue secondo i piani […] e siamo convinti che il nostro aereo sia la scelta migliore per la Svizzera; l’offerta presentata nel gennaio 2019 è ancora valida e ci impegniamo a consegnare almeno 40 caccia Gripen E in tempo, rispettando i requisiti e il budget previsto”.

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Il Programma Air 2030 include anche l’acquisto di batterie missilistiche per la difesa aerea con uno stanziamento complessivo di 8 miliardi di franchi svizzeri (7,6 miliardi di euro) di cui 6 destinati ad acquisire i velivoli e 2 i missili terra-aria.

La commessa aerea dovrebbe riguardare 36/40 aeromobili e la decisione avverrà più probabilmente all’inizio del 2021 con consegne a partire dal 2025 mentre per il sistema di difesa aerea missilistico (in gara SAMP/T  del consorzio Eurosam e il Raytheon Patriot) l’ingresso in servizio è previsto tra il 2025 e il 2030.

Partito Socialista, Verdi e Gruppo per una Svizzera senza Esercito (GSsE) si sono mobilitati per indire il referendum e bloccare l’acquisto degli aerei da combattimento ritenendolo “uno spreco di denaro inaccettabile”. Quest’alleanza si è formata dopo che in dicembre le Camere Federali avevano approvato definitivamente l’acquisto dei caccia.

 

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