Il successo dei droni turchi venduti anche ai militari greci
Dopo l’impiego bellico in Siria e Libia degli UAV Bayraktar TB2 e TAI Anka e i successi di export in Tunisia, Qatar e Ucraina, un produttore privato turco di droni si è aggiudicato il contratto per fornire un lotto di 50 piccoli droni tattici al Ministero della Difesa greco.
Un risultato rilevante per l’azienda turca tenendo conto anche delle tante tensioni che rendono sempre più difficili i rapporti tra Atene e Ankara.
Lo ha annunciato il 28 luglio la società Assuva Savunma Sanayi dichiarando che due droni Proton Elic RB-128 inviati in Grecia hanno superato con successo i test di accettazione. Remzi Basbug, presidente di Assuva, ha affermato che si tratta del primo accordo di esportazione della società in un Paese membro sia della NATO che dell’Unione Europea.
“Abbiamo ottenuto tutte le necessarie licenze per l’esportazione in Grecia”, ha detto Basbug, aggiungendo che la società ha precedentemente venduto gli stessi sistemi di droni alle forze armate turche, cinesi e dello Sri Lanka.
Di recente, il parlamento azero ha approvato un disegno di legge per ricevere assistenza finanziaria dalla Turchia da utilizzare per l’acquisto di sistemi d’arma che potrebbero riguardare anche droni Proton Elic RB-128.
Il drone tattico di Assuva può essere utilizzato per missioni di ricerca e salvataggio ma anche prettamente militari come il rilevamento di bunker sotterranei, esplosivi, mine terrestri e materiale chimico. Dotato di termocamera, può catturare immagini da una distanza massima di 1 chilometro e 50 metri sottoterra.
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