Sukhoi: il punto sui contratti militari in corso

Come riportato sul nostro canale Telegram, lo scorso 12 agosto il Ministro della Difesa russo Sergey Shoigu accompagnato dal capo di UAC Yuri Slyusar, dal Comandante della VKS Sergey Surovikin e dal CEO di Sukhoi Ilya Tarasenko, ha effettuato una visita di lavoro presso lo stabilimento KnAAPO di Komsomolsk-on-Amur incaricata della produzione dei caccia Sukhoi Su-35 e Su-57.

A margine della visita Tarasenko ha dichiarato al Ministro Shoigu che «in questo stabilimento è stato effettuato l’ammodernamento e la ridotazione tecnica della produzione che ci consente di adempiere con successo e per tempo l’ordine della difesa dello Stato, tanto che prevediamo di fornire al Ministero della Difesa – come da contratto – 76 caccia di quinta generazione Su-57 entro il 2028. Un carico di lavoro che ci consente di garantire lo sviluppo dinamico dell’impresa e condizioni di lavoro dignitose per i nostri dipendenti».

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Come parte dell’incontro finale Shoigu ha annunciato all’azienda KnAAPO che entro la fine dell’anno Mosca firmerà un contratto aggiuntivo con Sukhoi per la fornitura di ulteriori caccia multiruolo Su-35 per un valore di oltre 70 miliardi di rubli.

In conformità con l’ultimo ordine della Difesa firmato nel 2016 per questo specifico velivolo (che prevedeva la consegna di 50 Su-35 dal 2016 al 2020 a blocchi di dieci velivoli l’anno), restano solo 6 Su-35 da consegnare alla VKS poiché quattro esemplari sono già stati consegnati lo scorso luglio alla pattuglia acrobatica dei Russian Knights.

Estremamente interessanti a tal proposito sono i dati aziendali estrapolati da una slide sulla produzione 2020-2024 della società di Komsomolsk-on-Amur il cui video mostrato stamani sul nostro canale Telegram è stato fornito dal servizio stampa del governatore del territorio di Khabarovsk; una presentazione che offre notevoli spunti di interpretazione sulla produzione di caccia militari da parte della KnAAPO.

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Se per la fornitura aziendale dei caccia di quinta generazione Su-57 alla Difesa russa i dati sulla slide resa pubblica (nella foto sopra) sono praticamente illeggibili, relativamente ai Su-35 lo screenshot – vedi colore nero – mostra in parte dati numerici noti da tempo: ovvero i 10 Su-35 da consegnare nel 2020 come ribadito poco sopra e ancora, 3 Su-35 per il 2021 e (sembra) 8 Su-35 per il 2022 che molto probabilmente fanno parte del nuovo contratto menzionato da Shoigu a conclusione della sua visita.

Più interessanti invece sono i dati di esportazione dei Su-35 (cerchiati di rosso nell’immagine) e relativi ad un primo contratto in corso di implementazione.

Questi i numeri: 22 Su-35 nel 2020 e 8 Su-35 nel 2021 per un totale di 30 velivoli; quasi certamente stiamo parlando in questo caso dell’unico acquirente noto e in attesa di Su-35 pronti alla consegna: l‘Egitto.

Ancora più interessanti invece i dati dei Su-35 in esportazione cerchiati di verde relativi a un terzo paese straniero (dopo la Cina ed appunto l’Egitto): 12 Su-35 da consegnarsi nel 2022, altri 14 Su-35 nel 2023 e infine 6 (o 8) Su-35 da consegnare nel 2024 per un totale di ben 32 (o 34) Super Flanker da destinare ad un cliente al momento ignoto.

Tra i probabili acquirenti è verosimile possa esserci l’Algeria (come più volte trattato su questa rubrica), che sta cercando di sostituire da tempo tutta la flotta di MiG-21, MiG-23 e MiG-25 degli anni 1960-1970 di produzione sovietica.

Tuttavia in tempi recenti molti paesi hanno intavolato colloqui per ottenere il Su-35 tra cui Vietnam, Turchia, Emirati Arabi Uniti, Qatar, Azerbaigian (tralasciando le ipotesi meno realistiche degli anni passati relativi a Corea del  Nord, Pakistan e Sudan).

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Dal grafico è possibile intuire infine che l’accordo per 11 Su-35 per l’Indonesia sia stato effettivamente annullato sotto la pressione delle sanzioni statunitensi del CAATSA o per lo meno che lo stesso sia stato rimandato a data da destinarsi e comunque oltre il 2024.

In merito ai caccia di quinta generazione Su-57 riportiamo che secondo fonti russe il programma di consegna iniziale ai sensi del contratto per 76 esemplari sia invece il seguente: un velivolo nel 2020, 2 esemplari nel 2022 e 4 nel 2023 per un totale di 7 velivoli. Incomprensibili, nelle slide rese pubbliche dopo l’incontro del 12 agosto, i dati per il 2024 e oltre ma possiamo ipotizzare numeri ben più elevati per completare la commessa entro il 2028 che porterebbero così l’azienda ad una produzione di ben 69 velivoli in 5 anni; un rateo di produzione di circa 14 esemplari l’anno.

Il ministro Shoigu ha annunciato ai rappresentati della società Irkutsk. Co (azienda facente capo alla Sukhoi) la firma entro la fine dell’anno in corso altri due contratti statali per la fornitura nel di 21 caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM2 (la versione aggiornata del Su-30SM) e di 25 addestratori avanzati Yakovlev Yak-130.

L’implementazione di tutti questi programmi consentirà all’azienda di garantire 10 mila posti di lavoro del comparto industriale aerospaziale russo.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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