Troppi F-16 a terra: l’Iraq guarda ai caccia russi MiG 29/35?
Secondo quanto riferito dal portale russo di informazione aeronautica Avia Pro, l’Iraq starebbe considerando l’acquisizione di diversi caccia MiG-29 di fabbricazione russa (nella foto d’apertura).
Citando fonti locali il portale in questione avrebbe spiegato che il Ministero della Difesa iracheno sarebbe attualmente impegnato in trattative con la controparte russa per l’acquisto di nuovi MiG-29 al fine di sostituire i caccia F-16 di fabbricazione statunitense attualmente in buona parte fermi a terra.
Non viene specificato quale versione del Fulcrum sarebbe l’oggetto della trattativa, se il MiG-29M/M2 da pochi anni in servizio con l’Egitto nonché oggetto di recente ordine da parte dell’Aeronautica Militare algerina o se addirittura il nuovo MiG-35 (nella foto qui sopra)
Dopo aver ordinato 24 F-16C block 52 più 12 F-16D block 52 (nelle due foto sotto) consegnati tra il 2014 e il 2017 e dopo aver perso due esemplari monoposto, l’Aeronautica Militare Irachena disporrebbe sulla carta di 34 F-16 ma secondo informazioni fornite da fonti militari locali e riprese anche dai media statunitensi almeno metà di questa flotta non sarebbe in grado di volare a causa di carenze manutentive.
Non si tratta solo di un problema di costi ma dell’assenza del personale specializzato americano, militari e contractors di aziende civili ritirati in fretta e furia da diverse basi dell’Iraq, inclusa quella di Balad dove sono schierati gli F-16, successivamente agli attacchi missilistici iraniani verificatisi dopo l’assassinio del generale iraniano Qasem Soleimani.
Da allora molti F-16 sarebbero stati messi a terra a causa della carenza di supporto tecnico e manutenzione e un alto ufficiale dell’Iraqi Air Force di recente è arrivato ad affermare che la flotta di F-16 irachena è “quasi inesistente”.
Secondo AviaPro “la possibile acquisizione di caccia MiG-29 russi è stata presa in considerazione esclusivamente dai vertici militari iracheni, tuttavia, alcuni esperti ritengono che la vendita degli stessi F-16 ad altri paesi e l’acquisto di caccia russi utilizzando i fondi incassati potrebbe anche rivelarsi vantaggiosa per Baghdad.”
Valutazione che sembra rispecchiare le aspirazioni russe di tornare ad essere i principali fornitori di aerei da combattimento all’Iraq ma che non tiene conto delle implicazioni politiche ed economiche che emergerebbero nelle relazioni con gli USA se Baghdad assumesse una simile iniziativa.
Da mesi circolano inoltre voci secondo cui l’Iraq starebbe prendendo in considerazione anche l’acquisto di sistemi di difesa terra-aria a lungo raggio S-300 o S-400 ma allo stato attuale non è stato ufficializzato nessun contratto. Del resto è molto probabile che in caso di eventuali futuri acquisti di caccia e missili russi l’Iraq dovrà comunque fare i conti con la minaccia di sanzioni da parte degli Stati Uniti.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.