Russia: maxi ordine per i missili aria-aria R-77-1 e primo lancio per l’R-37M

Si tratta del più grande contratto di armamenti guidati mai stipulato per le forze aeree russe quello firmato dal Ministero della Difesa e dalla JSC Tactical Missile Weapons Corporation (KTRV) del valore di 65 miliardi di rubli pari a 860 milioni di dollari. Oggetto d’acquisto i missili aria-aria R-77-1 (Izdelye 170-1) o K-77M (per la NATO “AA-12 Adder”).

L’ordine, secondo l’Izvestia, consentirà finalmente alle Forze Aerospaziali Russe (VKS) di colmare il divario missilistico con le più moderne tecnologie occidentali e al contempo eliminare la carenza di moderni missili a medio raggio a disposizione di quasi tutti i tipi di caccia nell’inventario della VKS. Il nuovo contratto è attualmente nella fase iniziale di esecuzione e le consegne di missili sarebbero persino già iniziate.

Non è noto il numerico esatto, ma date le circostanze e la possibilità di poter equipaggiare Su-27SM/SM3, Su-30SM, Su-35, Su-34, Su-33, MiG-29SMT, MiG-29K, MiG-35, MiG-31BM nonché i futuri Su-57 è quasi certo che la richiesta riguardi qualche migliaio di esemplari di R-77-1.

Il missile R-77-1 (noto anche con il nome di esportazione RVV-SD), che per inciso sarebbe stato persino testato in questi anni nel contesto siriano, è un aggiornamento dell’R-77 a guida radar attiva destinato al combattimento BVR (Beyond-Visual-Range) in grado di colpire un obiettivo alla massima distanza di lancio dell’emisfero anteriore fino a 110 km (bersaglio con radar di 3 mq sezione trasversale) e colpire bersagli in manovra con un sovraccarico fino a 12 g. È ovviamente adatto per neutralizzare qualsiasi obiettivo volante come aerei, elicotteri, missili da crociera, UCAV e altri bersagli con bassa RCS.

Questa nuova variante dotata di un motore a doppio impulso e testa di ricerca radar attiva 9B-1248 (Izdeliye-50-1) manderà molto probabilmente in pensione la famiglia dei missili aria-aria a medio raggio R-27 (AA-10 Alamo) di concezione più vecchia, non dotati di capacità fire and forget e piuttosto comparabili agli statunitensi AIM-7 Sparrow.

Secondo il costruttore con il nuovo missile le coordinate del bersaglio vengono trasmesse al software e dopo il lancio l’R-77-1 si reca autonomamente nel punto programmato dove, a circa 30km di distanza dal bersaglio, accende la propria testa radar attiva 9B-1103M-200PA e determina autonomamente la direzione di attacco più efficace. Una versione attivo-passiva dell’R-77-1 con il cercatore combinato 9B-1103M-200PS è in grado di catturare bersagli emittenti a una distanza di circa 200 chilometri.

La versione originale dell’R-77 è stata sviluppata dal Vympel State Design Bureau alla fine degli anni ’80 come risposta all’americano AIM-120 AMRAAM. Doveva essere prodotto in serie presso l’impresa ucraina Artem ma il piano andò scemando dopo il crollo dell’URSS, anche se la stessa riuscì ad assemblare un discreto numero di questi missili che furono poi esportati con la denominazione di RVV-AE in India, Cina, Algeria, Vietnam, Egitto, Venezuela, Indonesia, Malaysia e Yemen, oltre che in piccole quantità anche per il Sudan, Siria, Uganda e Perù.

Lotti limitati di R-77 originali furono assemblati anche nella Federazione Russa presso l’impianto di produzione dello sviluppatore e in collaborazione con le imprese ucraine, ma questo modello non è mai stato ufficialmente adottato all’interno dell’aeronautica russa.

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Restando nel campo dei missili aria-aria il Ministero della Difesa ha reso note in occasione del 100° anniversario del 929th State Flight Test Center le immagini (qui sopra) del primo lancio di un missile aria-aria a lungo raggio RVV- BD/R-37M (AA-13 Arrow per la NATO) da un caccia Sukhoi Su-35 con l’ausilio di un pilone esterno dedicato AKU-620E.

Successore del missile R-33 (AA-9 Amos), quest’arma a lungo raggio era stata inizialmente progettata per il caccia intercettore Mig-31BM “Foxhound”.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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