La Marina Indiana necessita di una flotta di sottomarini nucleari d’attacco

“La Marina Indiana ha bisogno di una flotta di sottomarini d’attacco a propulsione nucleare”. Lo sostiene il commodoro Roby Thomas, Senior Fellow presso il Manohar Parrikar Institute for Defense Studies and Analysis nell’articolo “Nuclear Attack Submarines: The Elixir for a True Blue-Water Navy” pubblicato sul Journal of Defense Studies.

Secondo questa metrica, anche con un costo della singola piattaforma inferiore, una flotta SSK costerebbe da 1,3 a 3,5 volte di più di una flotta SSN, per mantenere la stessa capacità in stazione “, afferma il rapporto IDSA.

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Lo sviluppo di una consistente forza subacquea di SSN è necessario a sostenere le ambizioni di potenza nell’Indo-Pacifico nei decenni a venire, secondo il commodoro Thomas che, citando uno studio dell’US Navy, valuta che mantenere le stesse capacità di autonomia e presenza in mare con una flotta di sottomarini convenzionali (SSK), che pure hanno un costo unitario inferiore agli SSN, comporterebbe spese maggiori.

“Invece di confrontare il costo del ciclo di vita di un singolo SSK con quello di un SSN, uno studio della Marina degli Stati Uniti ha ritenuto più prudente confrontare il costo totale del ciclo di vita del numero di SSK che fornirebbero capacità di presenza in mare equivalenti a un SSN. Lo studio ha indicato che sarebbero necessari da 2,2 a 6 SSK per avere l’efficacia equivalente di un SSN.

Pertanto, anche con un costo della singola piattaforma inferiore, una flotta SSK costerebbe da 1,3 a 3,5 volte di più di una flotta SSN, per mantenere la stessa capacità in stazionamento, afferma il rapporto IDSA”.

Attualmente, l’India ha 16 sottomarini diesel-elettrici (2 tipo Scorpene francese, 8 Kilo russi e 6 Type 209 tedeschi), un SSN (INS Chakra) tipo Akula II affittato dalla Russia e un SSBN (INS Arihant) costruito in India sulla base degli SSN russi classe Akula cui dovrebbe aggiungersi il secondo battello (INS Arighat) dei 5 previsti.

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Il commodoro Thomas sostiene che il noleggio di SSN russi consente alla Marina indiana di incrementare conoscenze, esperienza e capacità ma è giunto il momento di sviluppare una classe di SSN nazionali da realizzare con il supporto tecnologico di un partner straniero con consolidate esperienze nel settore (inevitabilmente Russia, USA, Francia o Gran Bretagna).

“L’India avrebbe bisogno di sottomarini nucleari da attacco di fabbricazione indiana” ha detto Thomas ricordando i programmi presi in esame negli anni scorsi per una classe di 6 SSN.

Il commodoro Roby Thomas afferma che l’espansione pianificata della Marina indiana, con un focus sulle “capacità” anziché sui “numeri”, è stata descritta in dettaglio nel Piano di prospettiva delle capacità marittime (MCPP) della Marina indiana. Questo aspetto “è stato ulteriormente deliberato durante la Conferenza dei comandanti navali tenutasi nell’aprile 2019, dove è stata evidenziata la necessità di aumentare la capacità operativa al fine di espandere l’influenza complessiva della Marina indiana nelle zone marittime strategiche.

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Ciò richiede alla Marina indiana di avere un livello di forza di 200 navi, 500 aerei e 24 sottomarini d’attacco: livello ribadito dal Capo di Stato Maggiore della Marina, Ammiraglio Karambir Singh, nella Commanders Conference dell’ottobre 2019, quando ha sottolineato la necessità di colmare le lacune di capacità, soprattutto alla luce del crescente mandato della Marina indiana nella regione dell’Oceano Indiano”.

Le valutazioni espresse nell’analisi pubblicata sul Journal of Defense Studies non lasciano molti dubbi circa il fatto che il commodoro Thomas si faccia portavoce delle ambizioni della Marina Indiana di poter contare sui fondi necessari a un sensibile potenziamento della componente subacquea in termini di SSN, idoneo a contrastare l’espansionismo cinese nell’Indo-Pacifico.

Foto Indian Navy

 

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