La portaerei Cavour negli USA per l’operatività degli F-35B
Il ministro della Difesa Lorenzo Guerini si è recato oggi a bordo della Portaerei STOVL Cavour (C 550), in navigazione nel Golfo di Taranto, per rivolgere il suo saluto all’equipaggio e al comandante della nave Ammiraglia della Marina Militare, che ha lasciato ieri la base navale di Taranto con destinazione gli Stati Uniti d’America dove acquisirà la certificazione per operare con l’F-35B e qualificherà per l’impiego imbarcato i primi piloti della Marina in transizione sul nuovo velivolo negli USA.
Come anticipato da Analisi Difesa dopo aver completato con successo nei tempi prestabiliti i lavori propedeutici all’impiego dell’F-35B nonostante la pandemia, – crisi sanitaria che ha invece successivamente influito e posticipato il trasferimento – Nave Cavour, il suo equipaggio ai comandi del capitano di Vascello Giancarlo Ciappina, ed il Gruppo Aerei Imbarcati (GRUPAER) s’apprestano a realizzare un’altra pietra miliare nella storia delle Forze Aeree della Forza Armata e della stessa Marina.
A distanza di poco meno di 30 anni dalle prime attività di volo dell’AV-8B Harrier II dal ponte di volo di Nave Garibaldi, che al pari di Nave Cavour è andata negli USA (per il ritiro dei primi due TAV-8B), e di circa 18 anni dall’impiego congiunto AV-8B/Nave Garibaldi nel corso dell’Operazione Enduring Freedom in Afghanistan con il Gruppo Aerei Imbarcati (GRUPAER) su AV-8B Plus che ha preso parte alle operazioni alleate con un importante riconoscimento per l’attività svolta, Nave Cavour è oggi protagonista della campagna “Ready for Operations”, che la porterà, unitamente alle successive tappe a completare le proprie capacità di portaerei STOVL con velivoli stealth di quinta generazione.
Il Ministro, accompagnato dal Generale Enzo Vecciarelli, Capo di Stato Maggiore della Difesa, l’Ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, Capo di Stato Maggiore della Marina e l’Ammiraglio Paolo Treu, Comandante in Capo della Squadra Navale, ha voluto rivolgere il suo saluto al Comandante della nave – CV Giancarlo Ciappina – e all’equipaggio. “Si tratta certamente di un’attività di natura tecnico-operativa, ma con risvolti importanti sul piano strategico-militare per la Difesa e per il Paese nel panorama internazionale. L’Italia, infatti, diventerà uno dei pochi Paesi al mondo, insieme a Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone, a poter esprimere una capacità portaerei con velivoli da combattimento di 5ª generazione. Un risultato che non sarebbe stato raggiunto senza la tenacia, la professionalità, l’abnegazione di donne e uomini che credono fortemente nella loro professione e nella loro missione, pronti a dimostrare le loro capacità in ogni occasione, generosi e straordinari “professionisti del Mare”, ha dichiarato il Ministro.
“La convergenza di intenti tra Italia e Stati Uniti sul reciproco rafforzamento e integrazione delle proprie forze navali vede in questa missione un’importante ulteriore occasione di verifica operativa. Questa campagna consentirà di aumentare ulteriormente, anche in ottica interforze, le capacità che la Difesa, e la Marina in particolare, sapranno mettere a disposizione dell’Italia.
Vi recherete negli Stati Uniti, una grande nazione con cui il nostro paese ha un legame profondo, che si fonda sulla storia, sulla condivisione di valori, sulla cultura e sui legami umani. Il rapporto transatlantico riveste un ruolo essenziale per l’Italia nello scenario internazionale e nella cornice di sicurezza collettiva della Nato. Vi chiedo di essere attori protagonisti di questo rapporto e di contribuire a rafforzarlo ulteriormente”, ha concluso il Ministro.
A seguito dell’implementazione di un rigoroso protocollo sanitario, che ha visto l’equipaggio essere sottoposto ad un periodo di quarantena e controlli serrati atti a consentire di raggiungere la cosiddetta condizione COVID-Free dell’unità, la portaerei STOVL è partita alla volta degli USA con destinazione la US Naval Station Norfolk in Virginia, dove arriverà dopo una traversata atlantica di circa 14 giorni senza tappe intermedie.
A bordo dell’Ammiraglia della Flotta, sono presenti quattro assetti ad ala rotante della Marina Militare, con personale appartenente al 1°, 3°, 4° e 5° Gruppo Elicotteri. Nella fattispecie saranno imbarcati due NH-90 (uno nella versione ASW/ASuW SH-90A e uno la lotta anfibia ed il trasporto MH-90A), due EH-101 (uno nella versione da trasporto, lotta anfibia e reparti speciali MH-101A e uno da pattugliamento marittimo SH-101A).
Nella base navale di Norfolk, Nave Cavour imbarcherà il personale della Integrated Test Force (ITF) dell’F-35 di stanza presso la Naval Air Station di Patuxent River, nel Maryland. L’ F-35 Lightning II Patuxent River ITF si occupa dell’attività di sviluppo, valutazione e certificazione del velivolo nelle versioni per impiego da portaerei F-35C ed a decollo corto ed atterraggio verticale F-35B, compresa la qualificazione delle piattaforme navali su cui opereranno le due versioni del velivolo.
L’ITF ha già preso parte dal 2018 alla qualificazione dell’F-35B sulla portaerei STOVL capoclasse Queen Elizabeth della Royal Navy. L’equipaggio di Nave Cavour ed il personale del gruppo di volo e supporto saranno impegnati inizialmente in un’attività di gestione e manovra del velivolo a bordo della portaerei al fine di acquisire le necessarie qualifiche ed esperienze per la gestione autonoma dell’F-35B. L’attività di sea trials di Nave Cavour durerà circa un mese e si concluderà alla fine di marzo, ha reso noto la Marina Militare ad AD. I due velivoli statunitensi opportunamente equipaggiati che saranno impiegati dalla ITF durante la fase di certificazione dell’F-35B su Nave Cavour, arriveranno dunque a bordo dopo l’arrivo negli USA.
Successivamente alla fase di certificazione della piattaforma e del personale imbarcato, all’inizio di aprile, sarà effettuata la Carrier Qualification (CQ) dei sei Piloti di Marina che avranno completato la transizione sull’F-35B presso la Marine Corps Air Station (MCAS) di Beaufort nella Carolina del Sud. A quel punto le attività negli Stati Uniti si potranno ritenere concluse, con l’unità che raggiungerà la condizione di Ready for Operations (RFO). Sempre nel corso della Campagna, verranno anche condotte operazioni navali ‘joint’ e ‘combined’ con l’impiego dei velivoli F-35B, nell’ambito di una stretta cooperazione con la US Navy ed il Corpo dei Marine, che permea tutta la missione.
La Marina Militare ha finora ricevuto due F-35B mentre il terzo è previsto venga consegnato presso la FACO di Cameri in maggio. Considerando che nei piani originari quest’ultimo aereo avrebbe dovuto essere il quarto per la Marina e non il terzo, è probabile che le ore di volo che riuscirà a sviluppare dovranno essere dedicate per l’addestramento degli equipaggi della Marina, ha reso noto la Forza Armata ad Analisi Difesa.
Pertanto, l’ipotesi attualmente allo studio prevede l’invio dell’aereo negli Stati Uniti presso la MCAS di Beaufort, dove viene effettuato l’addestramento dei piloti di F-35B della Marina.
Secondo quanto recentemente dichiarato dal CSM della Marina Militare ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone (nella foto sotto), che è stato coinvolto nella messa in servizio ed operatività del velivolo AV-8 Plus, prima quale facente parte del primo nucleo di piloti, poi comandante del Gruppo Aerei Imbarcati (GRUPAER) ed infine di Nave Garibaldi, il suo successore “F-35B sarà parte integrante ed inscindibile di Nave Cavour e del suo sistema di combattimento, così come lo è stato l’AV-8B Plus per Nave Garibaldi”.
Guardando al prossimo futuro ed alla capacità d’impiego del velivolo da Nave Cavour, “con questo ritmo (di sviluppo), milestone (di programma), diagramma di assegnazione di velivoli alla Marina stabilito, il conseguimento della capacità operativa iniziale (IOC, Initial Operational Capability) di Nave Cavour con il nuovo velivolo, è atteso per la fine del 2024, se tutto andrà come deve andare senza ritardi, con otto velivoli F-35B in linea ed almeno 12 pilota pronti al combattimento già qualificati all’impiego operativo”.
“Il raggiungimento di questa inziale capacità rappresenta una pietra miliare non solo per la Marina Militare, ma per il Paese intero. Infatti, in seguito alla Brexit, l’Italia è assieme alla Francia l’unico Paese dell’Unione Europea a disporre di una capacità portaerei e di una connotazione ‘expeditionary’. In particolare, l’Italia sarà l’unico Paese europeo a disporre di una capacità di caccia di quinta generazione a bordo della propria Portaerei”, l’ammiraglio Cavo Dragone ha rimarcato recentemente in diverse occasioni.
Guardando alla possibile integrazione con la medesima componente dell’Aeronautica Militare, il CSM ha evidenziato che quest’ultima ci sarà ma come è si è verificato per l’AMI che ha già conseguito l’IOC sull’F-35A, anche la Marina Militare dovrà completare l’attività addestrativa e disporre di un sufficiente numero di velivoli per raggiungere una capacità operativa almeno iniziale, prima di ogni valutazione ed attività congiunta/integrata.
L’F-35B rappresenta l’arma principale della portaerei Cavour, nonché uno dei più sofisticati e versatili sistemi d’arma dell’intera Squadra Navale. Di conseguenza, ogni intervento necessario a rendere possibili le operazioni da portaerei di questo aviogetto può essere inteso come un upgrade del sistema di combattimento. Trattandosi di un aereo, ovviamente, le sistemazioni logistiche e i sistemi di comando e controllo sono un fattore abilitante per l’utilizzo del Joint Strike Fighter in un ambiente multi-dimensione e complesso quale è l’ambiente marittimo, fa notare la Marina Militare.
I lavori effettuati sul Cavour per l’imbarco e l’operatività dell’F-35B
La portaerei Cavour è stata progettata con la capacità di accogliere velivoli più grandi e pesanti così come le strutture del ponte di volo sono rinforzate mentre gli elevatori e il ponte hangar è esteso e rinforzato perché concepito per accogliere mezzi terrestri come i carri armati.
Quando l’unità è entrata consegnata (come piattaforma) nel 2008, non si conoscevano ancora i dati dei velivoli di nuova generazione in particolare dell’F-35 nella versione Bravo e fin quando la US Navy ed il Corpo dei Marine non hanno cominciato ad effettuare test, valutazioni operative ed imbarchi negli anni più recenti, non avevano verificato che l’impiego di tale versione è particolarmente sfidante dal punto di vista termico, acustico e quindi di protezione del personale, strutture non soltanto sul ponte di volo ma anche nei ponti sottostanti, così era necessario effettuare modifiche alle aree di supporto all’impiego come i magazzini, le aree manutentive, nonché a quelle operative in particolare le zone destinate ad accogliere il sistema ALIS (Automated Logistic Information System) ed il sistema di pianificazione della missione del velivolo, nonché e la sua interfaccia con il network di trasferimento dei dati sulla nave per l’integrazione con il sistema di combattimento e SATCOM.
Con la conseguenza che nell’aprile 2018, NAVARM ha siglato un contratto del valore di 74 milioni di euro con il raggruppamento temporaneo d’impresa capitanato da Fincantieri e comprendente Leonardo e dai consorzi d’impresa medio-piccole che raccoglievano le realtà locali destinate ad essere coinvolte nel progetto. Quest’ultimo è stato gestito da NAVARM e per la parte attuativa dall’Arsenale Militare Marittimo di Taranto unitamente alle imprese indicate. Si è tratta del più esteso lavoro mai effettuato in loco a Taranto da parte degli enti di supporto della MM dopo quelli effettuati su Nave Garibaldi.
I lavori sono iniziati nel dicembre 2018 con l’entrata nel Mar Piccolo ed il successivo accesso al bacino di carenaggio “Edgardo Ferrati” dell’Arsenale Militare Marittimo di Taranto, da cui è uscita nel novembre 2019 per effettuare ulteriori attività fino al 6 maggio dell’anno scorso, quando è uscita dal Mar Piccolo per effettuare le prove tecniche in vista di un intenso periodo di addestramento e preparazione al rientro in servizio che ha visto la portaerei partecipare ad esercitazioni sempre più complesse nel corso dell’estate scorsa in vista della preparazione alla partenza per gli Stati Uniti, che è stata posticipata fino ad oggi causa COVID.
Come anticipato, gli interventi effettuati su Nave Cavour per l’impiego dell’F-35B sono stati particolarmente estesi e complessi, con un incremento complessivo del dislocamento pari a circa 300 tonnellate, che ha richiesto preventive e successive verifiche della stabilità nave. A questi lavori si sono aggiunte attività di manutenzione e verifica generale per assicurare l’operatività in attesa dell’ammodernamento di mezza vita dell’unità. Nell’ambito di questi ultimi interventi di piattaforma occorre evidenziare quelli legati al carenaggio periodico attraverso l’applicazione di un ciclo di pitturazione all’avanguardia in termini di tutela dell’ambiente marino.
Nell’ambito dei lavori per l’imbarco dell’F-35B, quelli maggiormente estesi riguardano l’adeguamento per gli impatti termodinamici ed acustici del ponte di volo, degli equipaggiamenti ivi presenti nonché nelle vicinanze e nei locali sottostanti. In particolare, per gli impatti termodinamici generati dai gas di scarico del velivolo, è stata irrobustita la struttura del ponte di volo per garantire la resistenza ai carichi termodinamici in corrispondenza degli appontaggi sugli spot 2, 3, 4 e 5. I rinforzi sono stati posizionati sottostanti le zone di ponte in corrispondenza del nozzle di uscita dei gas di scarico del velivolo. Per la valutazione dello stress termico sono stati considerati n. 8 appontaggi consecutivi sullo stesso spot uno ogni 120 secondi.
Tutte le aree del ponte di volo interessate dalle attività degli F-35B (circa 4.200 m2) sono state trattate con l’aggiunta di uno strato protettivo a base metallica (thermal metal spray) in grado di resistere fino a temperature di 1500 gradi centigradi, mentre le rimanenti parti con trattamento nonskid. I medesimi impatti termodinamici dell’F-35B hanno portato all’installazione di nuove piastre luci e proiettori radenti del ponte di volo. A tale riguardo si rileva che è stata aggiunta anche l’illuminazione per un secondo spot notturno (Spot 4), in aggiunta a quello già esistente, ampliando in questo modo l’attività diurna/notturna dell’unità.
In aggiunta ai sistemi d’avvicinamento ed appontaggio già installati, l’introduzione dell’F-35B ha richiesto l’installazione del nuovo sistema di avvicinamento di precisione Raytheon JPALS (Joint Precision Approach and Landing System), che consente l’appontaggio sulla nave anche in condizioni di visibilità prossime allo zero, con un livello di precisione inferiore al metro, nonché la versione più aggiornata ‘Bravo’ del radar di avvicinamento di precisione SPN-41.
Nave Cavour è stata la prima ad essere equipaggiata con il sistema JPALS al di fuori degli USA, con un’attività installativa e d’integrazione gestita in remoto dal personale americano dell’US NAVAIR attraverso società locali, causa la pandemia, a cui s’aggiunge il SINS (Shipboard aircraft INertial alignment System).
In aggiunta alle modifiche al ponte di volo, gli stessi impatti termo-dinamici hanno richiesto il riposizionamento di diversi equipaggiamenti nelle vicinanze del ponte di volo come i salvagenti collettivi (zattere autogonfibiali), mentre deflettori termici sono stati installati per proteggere le stazioni di rifornimento, antincendio e le prese d’aria del sistema di condizionamento della nave. E’ stata eliminata la parte di canapa delle reti di sicurezza, cosi come modificata la catwalk di sinistra con l’introduzione di un pavimento a grate. E’ stato inoltre necessario anche schermare o riposizione apparati intorno alle aree di parcheggio di prora e poppa.
Sempre i gas di scarico del velivolo hanno portato alle modifiche dell’impianto di ventilazione e condizionamento per evitare l’aspirazione dei medesimi. A questi s’aggiunge anche la riduzione dell’impatto acustico con una specifica schermatura dei locali sottostanti il ponte di volo e su quest’ultimo dei locali dell’isola, nonché il potenziamento del sistema di sicurezza e sopravvivenza della nave con serrande taglia fiamma e taglia fuoco.
Il maggior consumo dell’F-35B ha portato ad un incremento della quantità di JP5 stivabile pari a 320 tonnellate così come il rimpiazzo di bocchette carburante fisse con sistemi flessibili su alcuni spot oltre all’incremento delle capacità di supporto e di rifornimento come ossigeno, azoto, sistemi di ricarica delle batterie.
L’installazione degli equipaggiamenti specifici del nuovo velivolo ha comportato modifiche all’hangar, ai magazzini armamento e di materiale vario oltre a quelli di gestione dei velivoli, ed in particolare l’installazione del sistema ALIS e di sistemi per la pianificazione delle missioni. Al fine di permettere l’elevato scambio di dati necessario al funzionamento di ALIS, uno dei sistemi SATCOM della portaerei è stato potenziato.
Il Cavour è stato dotato di una sua SAPF (Special Access Program Facility), ossia di un’area protetta che ospita le stazioni predisposte per la pianificazione, briefing e debriefing delle missioni, nonché di una SAPF di backup containerizzata. Quest’ultima potrà essere utilizzata anche per ospitare a bordo dei rischieramenti, F-35B di Nazioni alleate, nonché in caso di eventuali rischieramenti a terra (sia per eventuali esigenze operative che addestrative). La SAPF è stata creata sotto il ponte di volo adiacente i locali per le operazioni aeree e protetta da sistemi di elevata sicurezza richiesti dal programma.
E’ stata inoltre necessaria la trasformazione di alcuni locali sia a livello isola che scafo, attività che ha comportato spostamenti e rivisitazione degli spazi interni e dei rispettivi equipaggiamenti, come per i locali preparazione armi, propulsione ed avionica dell’F-35B.
In aggiunta alle modifiche dei tre depositi munizioni per garantire lo stivaggio di munizionamento misto (bombe, missili e siluri), il flusso di tale armamento è stato ottimizzato prevedendo anche alterazioni strutturali che agevolino la movimentazione e lo stoccaggio all’interno non soltanto dello stesso deposito ma anche spazi idonei di movimentazione da e verso gli elevatori munizioni. A questi s’aggiungono modifiche al ponte di volo nell’area dell’isola inerenti la Weapon Staging Area del munizionamento a proravia e poppavia dell’isola con la realizzazione di una mensola aggiuntiva per consentire il transito dei carrelli munizionamento da quest’area al ponte di volo.
Nell’originale locale officina meccanica volo, per la movimentazione delle componenti dei moduli che compongono i motori del velivolo, l’attuale ferroguida da 2 tonnellate è stata rimpiazzata con un carroponte da 4 tonnellate. L’hangar ha visto una vistosa riconfigurazione e l’introduzione di nuovi sistemi d’ancoraggio a parete per i nuovi sistemi di trasporto e sgancio armamenti da installarsi sul nuovo velivolo, così come i locali per il personale di volo sono stati modificati per gli equipaggiamenti specifici dell’F-35B.
Il sistema elettrico di bordo ha subito importanti modifiche e miglioramenti fa cui l’attività per adeguamento prese elettriche alle esigenze del nuovo velivolo mentre un recupero prestazionale dei generatori di bordo è stato realizzato per supportare le modifiche di adeguamento al velivolo F-35.
Importanti modifiche e miglioramenti sono stati inoltre introdotti sul versante dell’automazione di bordo, di cui il SIASP (Sistema Integrato di Automazione e Supervisione della Piattaforma) realizzato per la portaerei Cavour da Fincantieri/ABB oggi Seastema, all’epoca della sua realizzazione rappresentava quanto di più avanzato disponibile in questo settore.
Tale sistema è stato potenziato dal punto di vista prestazionale con aggiornamento dell’architettura hardware e software dovuta all’introduzione delle nuove funzionalità di controllo e monitoraggio degli impianti e sistemi modificati per l’operatività dell’F-35B. A questi s’aggiungono l’adeguamento del sistema SISS e SACSEN rispettivamente Sistema di Automazione e Controllo Servizi Ausiliari Nave e Sistema Informatizzato per la Sicurezza e la Stabilità, nonché le attività di adeguamento delle reti di bordo necessarie per l’introduzione dei sistemi elettronici previsti dal sistema F-35, ed in particolare il sistema ALIS.
E’ importante sottolineare, ha evidenziato la Marina Militare, come anche in questa circostanza il settore Difesa sia stato un importante incubatore di ricerca, sviluppo e innovazione tecnologica, che rappresenta un naturale catalizzatore e moltiplicatore di investimenti, fattore abilitante e trainante delle prospettive di rilancio e crescita dell’economia nazionale e mondiale, soprattutto in frangenti di crisi come quello che stiamo vivendo. Il programma di adeguamento della Portaerei Cavour agli standard F-35B ha visto il coinvolgimento di numerose piccole e medie imprese (PMI) che hanno potuto espandere il proprio campo di azione, permettono all’Italia di guardare con soddisfazione e ambizione a nuove future opportunità di collaborazione anche negli Stati Uniti.
Foto Difesa.it e Marina Militare Italiana
Luca PeruzziVedi tutti gli articoli
Nato a Genova nel 1966 e laureato in giurisprudenza, è corrispondente per l'Italia e collaboratore delle riviste internazionali nel settore della difesa del gruppo inglese IHS Markit (Jane's Navy International e Jane's International Defence Review) e della casa editrice tedesca Mittler Report Verlag (European Security & Defense e pubblicazioni collegate) nonché delle riviste di settore Armada International, European Defence Review e The Journal of Electronic Defense. In Italia collabora anche con Rivista Marittima, Aeronautica & Difesa e la testata online dedicate al settore marittimo ed economico The MediTelegraph (Secolo XIX).