Il punto sull’Arma dei Carabinieri nell’audizione del generale Luzi

Il generale Teo Luzi, comandante generale dell’Arma dei Carabinieri ha tenuto il 16 marzo un’audizione alle commissioni Difesa di Camera e Senato in cui ha fatto il punto sulla situazione dell’Arma. In questo testo evidenziamo alcuni aspetti e dati emersi dalla relazione del generale rimandando al video dell’intervento completo per l’audizione integrale.

L’Arma conta oggi 108.453 Carabinieri, a fronte di un organico previsto dalle leggi di 119.788 militari. Una carenza di oltre 11.000 unità, pari a circa il 9,5% della forza.

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“È un saldo negativo che pesa molto sulla struttura organizzativa condizionando, in particolar modo, l’operatività delle unità minori: le Stazioni e le Tenenze Carabinieri, che rappresentano il reticolo di prossimità del sistema della pubblica sicurezza nazionale (66 Tenenze e 4.574 Stazioni in tutta Italia)” ha dichiarato il generale Luzi.

“Le assunzioni garantite dall’annuale turn over al 100% e il programma di 5.135 assunzioni straordinarie autorizzate dal Parlamento, con immissioni calibrate fino al 2025, consentiranno solo il parziale ripianamento dei Reparti oggi carenti.
Resta irrisolta la significativa differenza tra la forza disponibile1 e le posizioni di impiego necessarie per assolvere agli accresciuti compiti, ordinari e di specialità, che richiedono un aumento della forza prevista dalle leggi con il corrispondente riconoscimento di assunzioni straordinarie, intervenendo naturalmente anche a favore delle altre Forze di polizia”.

Luzi ha sottolineato come “ in tale quadro, si segnala, in particolare, l’incremento degli Ufficiali del Ruolo Tecnico: un bacino di 430 professionisti, ripartiti in sette specialità strategiche per il sostegno al personale e alle attività operative: Medicina e Farmacia; Veterinaria; Psicologia; Amministrazione e Commissariato; Investigazioni Scientifiche; Telematica e Genio”

Nell’audizione è stato evidenziato che un “altro tema di rilievo sul piano delle risorse umane è il progressivo invecchiamento del personale.

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L’età media dei Carabinieri oggi è di quasi 44 anni, di molto superiore alla media di dieci anni fa (Nel 2011 l’età media si attestava su 40 anni, oggi, 71.000 Carabinieri hanno già superato i 40 anni di età, pari al 65% della forza): un’evidente criticità per una Forza armata e di polizia che fonda la propria funzionalità anche sul requisito dell’efficienza e della prestanza fisica, specie negli interventi di maggior impatto operativo”.

La situazione origina sostanzialmente da due circostanze.

Da un lato, il blocco parziale del turn-over, che ha afflitto il comparto Difesa-Sicurezza dal 2012 al 2015. Dall’altro, i limiti di età sanciti dal Codice dell’ordinamento militare, che consentono l’arruolamento nell’Arma dei volontari in ferma prefissata delle altre Forze armate fino al 28° anno di età (26 per i candidati provenienti dalla vita civile) nella misura del 70% dei posti messi a concorso.

Sul punto, sono state individuate soluzioni condivise con le altre Forze armate al fine di apportare i necessari correttivi normativi per l’abbassamento del limite di età per l’ingresso nell’Arma. Qualora tale prospettiva incontri anche l’autorevole condivisione delle Commissioni, potrebbe già essere considerata nell’ambito dei lavori relativi ad alcune proposte di legge all’esame”.

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Circa la componente femminile il comandante generale dell’Arma ha evidenziato come, “a oltre 20 anni dal loro ingresso nelle Forze armate, le donne, numericamente in crescita tra le fila dell’Arma, rappresentano un valore aggiunto di riconosciuto livello in tutti i settori dell’Istituzione”.

Le donne nell’Arma ammontano a 5.422 unità, di cui 435 Ufficiali, 1.346 Ispettori, 294 Sovrintendenti e 3.347 Appuntati e Carabinieri: il personale femminile ricopre l’incarico di comando in 30 Stazioni territoriali, 100 Stazioni forestali e 19 Stazioni Parco.

Dall’inizio della pandemia sono state impiegate circa 33.000 unità al giorno in servizi anti-COVID, che hanno sottoposto a controllo oltre 14 milioni di persone mentre a partire dal mese di marzo 2020, il Comando Tutela Salute ha proceduto al sequestro di circa 7 milioni tra DPI e dispositivi medici non conformi, nonché di oltre 121.000 farmaci illegali distribuiti clandestinamente, oscurando contestualmente 245 siti web utilizzati per la vendita dei prodotti.

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“Nessun reparto è stato chiuso e per questo abbiamo pagato un costo assai elevato, con 22 deceduti e oltre 10.000 Carabinieri contagiati” ha detto il generale. “Oltre l’80% dei Carabinieri ha aderito alla campagna vaccinale.

Il 65%, pari a circa 55.000 unità, ha già ricevuto la prima dose e, fatta salva la disponibilità degli inoculi, verosimilmente entro la fine del mese di aprile l’esigenza potrà essere completamente soddisfatta.

Circa l’impiego oltremare oggi “sono 637 i Carabinieri impegnati oltre i confini
nazionali, sia nelle missioni di pace, sia a protezione dell’azione diplomatica, prerogativa istituzionale che qualifica il nostro rapporto con il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale.

A fronte della pandemia, abbiamo preservato le capacità operative essenziali in vista della piena ripresa delle attività di addestramento, monitoraggio, assistenza e consulenza a favore delle Forze di sicurezza locali, cosicché, al momento, siamo presenti in 14 Teatri operativi: dalla Somalia, alla Palestina, al Libano, al Niger”.

Il generale Luzi ha citato il concetto strategico del Capo di Stato Maggiore della Difesa che “ha attribuito all’Arma il ruolo di lead service nel settore della polizia di stabilità, che esercitiamo proiettando mobile training team, dai costi limitati, in termini di risorse umane e finanziarie, e molto apprezzati nei diversi contesti in cui si innestano, per il contributo concretamente operativo che forniscono.

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Auspichiamo che questo modello operativo possa ottenere riconoscimento strategico da parte del Consiglio del Nord Atlantico, in modo da offrire all’Alleanza uno strumento di comprovata efficacia per obiettivi di pacificazione di lungo termine nelle aree interessate da endemici conflitti.

Contestualmente, sul piano strategico, offriamo l’expertise istituzionale, distaccando Ufficiali con funzioni di advisor, come ad esempio in Ruanda, dove un Generale dell’Arma è impiegato dal 2017 con funzioni di consulenza a favore dell’Ispettore Generale della Polizia Nazionale.

Si tratta di un’azione di diplomazia militare, in grado di avviare un proficuo dialogo informativo con Paesi d’interesse, favorendo anche la penetrazione dei prodotti nazionali in quei mercati. In Ruanda, ad esempio, le aziende Leonardo-Vitrociset e FB Design si sono avvantaggiate del network esistente per l’accesso al mercato locale”.

Un riferimento alla vendita, rispettivamente, di braccialetti elettronici ed elicotteri (Leonardo -Vitrociset) e imbarcazioni (FB Design). “In tale prospettiva, dal prossimo mese di luglio un Ufficiale Generale dell’Arma opererà nell’ambito della Rappresentanza permanente italiana presso l’Unione Africana quale esperto di sicurezza e capacity building presso l’Ambasciata d’Italia in Addis Abeba.

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Nel mentre si consolida l’impegno del Reggimento MSU (Multinational Specialized Unit) per la stabilità dei Balcani occidentali, obiettivo cruciale per l’Italia, questo modello operativo ispira anche le nuove ipotesi di proiezione nel teatro iracheno.

L’Italia si è proposta per assumere la guida delle attività di ricostruzione degli apparati di sicurezza locali nell’ambito della Nato Mission Iraq, attraverso l’invio di squadre addestrative e l’impiego di qualificato personale con funzioni di advising”.

In tale contesto, l’Arma si occuperà prioritariamente dello sviluppo delle capacità delle forze di sicurezza irachene nel settore della tutela dell’ordine pubblico, necessarie per la gestione dei nuovi scenari di disordine interno.

Da ultimo, nell’ambito della forza multinazionale di contrasto alla minaccia terroristica nel Sahel, l’Arma contribuirà alla Task Force “Takuba”, destinata a operare in Mali, con assetti di polizia militare per la protezione del contingente italiano impegnato nel sostegno aereo per attività di evacuazione medica.

In prospettiva futura, è stata fornita la disponibilità anche di assetti del Gruppo di Intervento Speciale e del Reggimento Paracadutisti “Tuscania”.

Il video dell’audizione integrale

 

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