Tagli in vista alla Difesa del Sudafrica

 

Il bilancio della difesa sudafricano per il 2021/22 è pari a 46,2 miliardi di rand (2,7 miliardi di euro), lo 0,86% del PIL, con un calo del 14 per cento rispetto allo 0,97% dello scorso anno quando raggiunse i 54,2 miliardi di tand (3,16 miliardi di euro).

Un taglio che ha indotto diversi esperti a mettere in guardia sull’effetto che avrà sulle capacità sulle Forze di difesa nazionale sudafricane (SANDF).

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I tagli colpiscono soprattutto le spese di esercizio dei reparti di fanteria e artiglieria, gli squadron da combattimento dell’Aeronautica, la componente navale d’altura e i reparti per operazioni speciali.

Wilhelm Janse van Rensburg, ricercatore al Joint Standing Committee on Defence (JSCD), ha definito in un incontro con i parlamentari citato da DefenceWeb questo taglio delle risorse “davvero problematico nel mantenimento di una forza militare professionale” poiché gli equipaggiamenti per le missioni principali diventano obsolete e la ricerca e lo sviluppo e la capacità dell’industria diminuiscono.

Come accade ovunque, anche in Sudafrica l’unica parte della spesa militare che resta incomprimibile è quella legata alle retribuzioni del personale e ciò significa che la percentuale del budget speso per gli stipendi aumenta dal 57% nel 2020/21 al 63% nel 2021/22 (29 miliardi di rand).

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La difesa terrestre riceverà 14,5 miliardi di rande l’anno prossimo rispetto ai 16,6 miliardi di quest’anno mentre nell’Aeronautica perderà 1,5 miliardi di cui un terzo sottratto alle forze da combattimento (i caccia Gripen e gli addestratori avanzati Hawk) che vedono tagliato il budget per l’Air Combat da 886 a 343 milioni di rand. Difficile comprendere l0impegno a mantenere invariato il numero di ore volate dalla SAAF (17.100) a fronte di un calo della spesa per il carburante da 385 a 176 milioni.

Anche la Marina vede ridotto il suo budget di 680 milioni e un calo previsto delle ore di moto da 10mila a 8 mila nel 2021/22.

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Van Rensburg ha evidenziato che tra le poche voci di spesa in aumento vi sono quelle dei costi vivi del ministero della Difesa che salgono da 97 a 125 milioni che lo rendono il ministero più costoso in Sudafrica.

Cyril Xaba, co-presidente del Comitato parlamentare permanente congiunto per la difesa, ha sollevato la questione che il Ministero della Difesa ha ridotto il proprio budget ma ha mantenuto la maggior parte dei suoi obiettivi. Ma questo è impossibile e significa che le SANDF potranno raggiungere solo la metà o i tre quarti dei traguardi previsti.

L’intero comparto cella Difesa sudafricana attraverso un periodo di profonda crisi che ha investito nei mesi scorsi anche Denel, principale gruppo industriale nazionale della Difesa.

Foto SANDF

Per approfondire

SPECIALE AFRICA – Il lento declino del Sudafrica

 

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