Anche Sukhoi lavora al caccia leggero di quinta generazione russo

 

Come anticipato sul nostro canale Telegram anche il bureau russo Sukhoi starebbe sviluppando il primo caccia tattico leggero monomotore supersonico di quinta generazione; lo ha riferito l’agenzia di stampa TASS lo scorso fine mese citando fonti anonime del settore aeronautico.

Secondo le informazioni sommarie fornite dalla fonte il nuovo velivolo raggiungerà velocità superiori a Mach 2, sarà dotato di un design stealth, da caratteristiche di super manovrabilità con migliori capacità di decollo e atterraggio attraverso l’utilizzo di un propulsore fornito di vettore di spinta (TVC o thrust vector control) e nel complesso la piattaforma avrà un rapporto spinta-peso superiore a 1.

Ulteriori dettagli forniti descrivono inoltre questo futuro velivolo con un peso massimo al decollo non superiore alle 18 tonnellate (per fare un rapido raffronto il Su-57 ne pesa più di 25) e la cui base dovrà costituire una piattaforma idonea e universale per un’eventuale versione drone priva cioè di equipaggio.

Come ampiamente anticipato da Analisi Difesa nel maggio dello scorso anno era stato il CEO di Rostech Sergei Chemezov a confermare che la società era stata incaricata dello sviluppo di una piattaforma da combattimento monomotore di quinta generazione (opportunamente convertibile in drone) sulla base di fondi propri, senza l’intervento di bilanci federali; era tuttavia noto finora che al lavoro sulla nuova piattaforma leggera ci fosse solo il bureau MiG (anch’essa sotto la UAC-Rostech) con il progetto LMFS.

Questo significa che entrambi i bureau sono al lavoro per la realizzazione di un progetto monomotore che da molti anni è oramai assente tra le fila della Forza Aerospaziale russa (VKS). Già alla fine del periodo sovietico infatti, Mosca aveva deciso di eliminare i caccia monomotore presenti nella propria flotta aerea (da qui l’immediata radiazione di MiG-23, MiG-27 e Sukhoi Su-17/22) e per questo è probabile che lo sviluppo del futuro caccia leggero sia dovuto non tanto al ritorno di fiamma verso questa categoria di velivoli, considerando che attualmente nella VKS operano esclusivamente piattaforme bimotori, quanto piuttosto al fatto che Mosca si è resa conto di non essere stata più in grado di offrire sul mercato internazionale tali velivoli a quei paesi che da tempo richiedono caccia leggeri dotati di un solo propulsore.

Non dimentichiamo a titolo d’esempio le recenti affermazioni dei vertici militari vietnamiti alla ricerca di un moderno sostituto del MiG-21 che per oltre 50 anni ha costituito l’esempio eccellente dei velivoli di questa classe (monomotore, economicità d’esercizio e di gestione, efficienza e basso costo d’acquisto); o ancora il successo nel mondo dei Mirage francesi, del SAAB Gripen o ancor di più dell’F-16 americano, tutti appunto monomotori.

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E’ innegabile tuttavia che il bureau Sukhoi parta decisamente avvantaggiato: primo perché le disponibilità economiche sono decisamente più elevate grazie al successo internazionale della famiglia dei Flanker negli ultimi trent’anni che ha portato molto denaro in cassa.

In secondo luogo è inevitabile che le tecnologie già disponibili sul caccia di quinta generazione Su-57 possano velocizzare lo sviluppo del futuro caccia leggero monomotore, mentre i cugini della MiG in teoria sono fermi al solo progetto sperimentale MiG 1.44 ideato verso la metà degli anni ‘80 e all’ultimo ammodernamento della famiglia dei Fulcrum noto come MiG-35 che tuttavia non è un caccia di quinta generazione.

Non è noto al momento il design del futuro Sukhoi ma recentemente una foto scattata dall’ufficio del Vice primo ministro della Federazione russa Yuri Borisov mostra una vista parziale di un modellino da scrivania sconosciuto le cui forme ricordano molto lontanamente il progetto (perdente) Boeing X-32 partecipante al programma JSF che vide vittorioso l’X-35, oggi noto come F-35.

Nel modellino in questione s’intravede una presa d’aria squadrata sotto il naso dell’aereo anche se non così enorme come quella dell’X-32 che scatenò ai tempi una valanga di meme ironici nei confronti del progetto.

Resta ovviamente da vedere se questo layout ha realmente qualche connessione con il futuro caccia monomotore di Sukhoi.

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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