L’India chiude la vicenda marò
La Corte suprema indiana ha chiuso tutti i procedimenti contro Salvatore Latorre e Massimiliano Girone, i due marò accusati di aver ucciso due pescatori al largo delle coste del Kerala a febbraio del 2012.
Lo hanno riferito i media di Nuova Delhi, secondo cui già la settimana scorsa la Corte suprema aveva accettato di chiudere tutti i procedimenti dopo il deposito del risarcimento di 100 milioni di rupie, circa 1,1 milioni di euro, destinato ai parenti delle vittime.
La Corte Suprema indiana aveva già reso nota nell’aprile scorso la disponibilità ad archiviare il caso ma ha ribadito la richiesta che l’Italia avvii immediatamente un processo contro i due Fucilieri di Marina.
La chiusura del procedimento, all’origine di una lunga controversia fra India e Italia, è stata decisa dopo che l’India ha accettato l’arbitrato internazionale del UNCLOS (United Nations Convention on the Law Of the Sea), che ha attribuito all’Italia la giurisdizione sui due militari.
.”Siamo soddisfatti che il pagamento ex gratia già presentato possa essere considerato un importo ragionevole di compensazione e interesse degli eredi. Riteniamo che sia adatto a chiudere tutti i procedimenti in India, compresi i procedimenti penali”, si legge in una nota della Corte riportata dai media locali
Latorre e Girone verranno ascoltati nelle prossime settimane in Procura, a Roma, in base a un procedimento aperto da nove anni e affidato al sostituto procuratore Erminio Amelio, che in questi mesi ha analizzato gli atti inviati dal Tribunale internazionale dell’Aja – che nel luglio del 2020 ha deciso in favore dell’Italia la competenza giurisdizionale – per poi procedere alla conclusione delle indagini che potrebbe arrivare in estate.
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