Operazione Irini: l’ONU rinnova l’autorizzazione alle ispezioni

 

Il Consiglio di Sicurezza dell’ONU ha rinnovato l’autorizzazione alle ispezioni dell’Operazione Irini per un altro anno. Con il voto di giovedì, il Consiglio di sicurezza dell’Onu ha esteso/prolungato la risoluzione 2292 del 2016 che permette le ispezioni nel Mediterraneo centrale e i dirottamenti di navi sospettate di violazioni dell’embargo sulle armi dell’Onu sulla Libia.

Questo è un passo importante perché la risoluzione rappresenta il presupposto su cui si basa il compito principale di EUNAVFOR MED IRINI. Mostra la volontà della Comunità Internazionale di preservare il quadro giuridico volto a prevenire il traffico illecito di armi da e verso la Libia nello sforzo comune di portare pace e stabilità al Paese.

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Nel rinnovare la risoluzione, il Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite ha riconosciuto implicitamente l’importanza del lavoro svolto dall’Operazione IRINI, l’unico attore internazionale che attua tale risoluzione, in modo efficace, imparziale e bilanciato.

Dal suo avvio il 31 marzo 2020, l’Operazione Irini ha svolto attività di controllo su 3.344 navi mercantili interrogazioni via radio, ha effettuato 133 visite consensuali a bordo delle imbarcazioni (i cosiddetti “approcci amichevoli”) e ha condotto 14 abbordaggi/ispezioni su navi sospette.

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Purtroppo, in 37 casi, tali “approcci amichevoli” sono stati negati dai comandanti delle navi per vari motivi, tra cui questioni legate al COVID-19, possibili ritardi nella consegna delle merci e per ragioni politiche da parte delle autorità nazionali. In 6 occasioni IRINI non ha potuto procedere all’abbordaggio e all’ispezione delle navi sospette a causa del rifiuto dello Stato di bandiera.

Tutte le ispezioni o gli “approcci amichevoli” sono sempre stati effettuati in conformità con le risoluzioni del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite e nel rispetto del diritto internazionale.

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Inoltre, tutte le misure preventive per il COVID-19 sono state sempre attuate e rispettate nel corso di queste attività che in nessun modo pregiudicano lo svolgimento delle attività delle navi che sono state visitate o ispezionate.

L’operazione EUNAVFOR MED IRINI ha anche monitorato 468 voli sospetti, 25 aeroporti (e piste di atterraggio) e 16 porti (e terminal petroliferi).

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I principali risultati di tutte le attività svolte da IRINI, con il supporto fondamentale del Centro Satellitare dell’UE (SATCEN), sono stati presentati agli organi competenti delle Nazioni Unite attraverso 23 rapporti speciali e rapporti specifici relativi ad ogni ispezione (comprese quelle negate).

Inoltre, grazie alla cooperazione con EUROPOL, IRINI ha raccomandato ispezioni di navi sospette nei porti degli Stati Membri dell’UE in 26 occasioni.

Fonte: comunicato Operazione Irini

 

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