I probabili clienti del caccia di quinta generazione russo Sukhoi Su-57

 

 

Lo statunitense Military Watch Magazine ha stilato una lista di cinque potenziali acquirenti stranieri del caccia di quinta generazione russo Sukhoi Su-57: Egitto, Kazakistan, Etiopia, Malaysia e Birmania, cui potrebbe aggiungersi l’Iran.

 L’Egitto è tornato da tempo a essere uno dei principali importatori di armi russe: dai carri T-90 fino agli elicotteri Kamov Ka-52, ai caccia MiG-29M/M2 e Sukhoi Su-35 fino ai numerosi sistemi di difesa aerea tra cui l’S-300V4.

Sebbene ci siano ipotesi sul desiderio del Cairo di effettuare ordini aggiuntivi di ulteriori Su-35 e dei nuovi MiG-35 realizzando ancor di più un ampio programma di riarmo aereo non è da escludere che il paese nordafricano possa decidere di acquistare entro il prossimo quinquennio il caccia di quinta generazione Su-57 invece di ulteriori Su-35 al fine di innalzare ulteriormente il suo status di potenza in una regione dove gli unici aerei di ultima generazione saranno gli F-35 di Israele ed Emirati Arabi Uniti.

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Il Kazakistan, membro della Organizzazione del Trattato di Sicurezza Collettiva (CSTO, ne fanno parte Russia, Bielorussia, Armenia, Tagikistan, Kirghizistan e Kazakhistan con Serbia e Afghanistan ammessi come “osservatori”) e che acquista prodotti militari di Mosca ottenendo gli stessi prezzi applicati al Ministero della Difesa potrà accedere a forniture hi-tech come il Su-57 a condizioni vantaggiose.

Attualmente schiera moderni caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM,  Su-27 Flanker e MiG-31 Foxhound. Sebbene il Kazakistan non abbia preoccupazioni immediate per la sicurezza del proprio spazio aereo, la durata della vita delle cellule dei Su-27 dovrebbe essere raggiunta entro un decennio in base agli attuali ratei di utilizzo e le possibili scelte a disposizione potrebbero essere il Su-57 o la nuova variante del Su-30SM nota come Su-30SM2.

Non si può escludere che il prossimo salone del MAKS 2021 di cui il Kazakistan è il paese partner di questa edizione (tanto da essere attese le firme su una serie di accordi relativi a varie aree di cooperazione del settore militare), non ci riservi qualche sorpresa in tal senso.

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L’Etiopia è stato tra i primi operatori stranieri del Su-27 acquisendone 18 alla fine degli anni ’90 con le prime consegne effettuate durante la guerra con la rivale Eritrea. Le tensioni con Egitto e Sudan e l’invecchiamento della flotta di Su-27 che dovrebbe essere dismessa entro la metà degli anni ’30 indurranno Addis Abeba a cercare nuovi velivoli da combattimento.

L’Etiopia ha recentemente fallito il tentativo di acquisire velivoli francesi e il Su-57 potrebbe emergere come una scelta valida per dotare l’Aeronautica etiope di un vantaggio qualitativo sui potenziali caccia avversari come il Su-35 egiziano e il MiG-29SE sudanese.

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Tuttavia, al di là delle valutazioni di Military Watch Magazine, il Su-57 avrebbe costi enormi per le casse etiopi (172° su 193 nella classifica mondiale per reddito pro capite) e richiederebbe un supporto tecnico troppo elevato per le forze aeree del paese africano.

Inoltre, come è già accaduto con il tentativo di commessa francese, anche la Russia potrebbe risultare restia a fornire armamenti di ultima generazione al rivale di Egitto e Sudan. Il Cairo è tra i migliori clienti dio armi russe e Karthoum ha appena concesso a Mosca una base navale sul Mar Rosso.

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Quanto alla Malaysia invece, nel dicembre del 2019 il Primo ministro malese Mahathir Mohamad affermò che il paese stava attivamente considerando di sostituire i vecchi caccia MiG-29 e Su-30MKM con aerei di nuova generazione e aggiunse che il Su-57 poteva essere il principale e unico contendente nel caso in cui la Russia avesse deciso di ritirare i vecchi caccia coprendo così parte delle spese per l’acquisto di nuovi aerei.

Alla decisione di acquisire i Su-57 l’acquisizione di 12 Lockheed Martin F-35A (più eventuali altri in opzioni) di produzione statunitense da parte dell’Aeronautica di Singapore

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Al caccia stealth di Sukhoi potrebbe essere interessata anche Myanmar (Birmania), il cui ambasciatore in Russia Koh Ko Shein aveva dichiarato nel 2019 che il suo paese era interessato all’acquisizione di caccia Su-57.

Ricordiamo che Russia e Myanmar, forti di una consolidata cooperazione tecnico-militare, hanno in corso contratti per la fornitura di sei caccia multiruolo Sukhoi Su-30SM e 16 addestratori avanzati Yakovlev Yak-130 oltre a ulteriori accordi relativi alla modernizzazione degli elicotteri Mil Mi-17 e Mil Mi-24.

Tuttavia bisogna riconoscere che l’acquisto di una piattaforma dal costo tutt’altro che irrilevante come il Su-57 possa diventare un ostacolo notevole per un paese il cui PIL nominale pro capite figura al 162° posto su 193 nazioni.

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Military Watch cita anche l’interesse dell’Iran al caccia russo, sebbene Teheran non abbia acquistato nessun caccia russo né schieri caccia pesanti dell’era sovietica. L’interesse formulato nel 2016 per l’ acquisizione del Su-30SM dall’Iran va messo in relazione anche al prossimo ritiro della flotta di F-14 che hanno ormai 50 anni di età.

Con l’economia iraniana in prospettiva nei prossimi anni in rialzo poiché le sanzioni statunitensi potrebbero essere potenzialmente revocate e con il Su-57 che dovrebbe essere prodotto in numero maggiore e ad un prezzo più basso entro la seconda metà del decennio, non è da escludere l’ipotesi di acquisizione dei Su-57, anche per bilanciare gli F-35 schierati nel Golfo dagli USA e presto dalle forze aeree emiratine. C’è tuttavia chi sostiene che l’Iran si rivolgerà in futuro alla Cina per acquisire nuovi caccia e sistemi d’arma avanzati.

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Secondo le valutazioni di Analisi Difesa potrebbero esserci altre nazioni da aggiungere alla “top five” dei possibili futuri acquirenti del Su-57.

Innanzitutto l’India che in passato aveva tra l’altro chiesto di lavorare con Mosca alla versione biposto del Su-57 (noto come FGFA nella foto sotto) e che in un confronto attuale o nel medio-lungo termine con Pechino si vedrebbe costretta a correre ai ripari nel riequilibrare l’asset militare strategico nella regione; l’altra alternativa assolutamente da non escludere è che Nuova Delhi possa invece optare per l’F-35 americano.

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In Algeria l’acquisizione dei Su-57 è data per scontata e certa, tanto che i siti locali azzardano l’ipotesi che Algeri possa diventare entro il prossimo quinquennio il primo cliente straniero del Su-57. Considerando l’assoluta fedeltà storica del paese nordafricano nei confronti dell’hardware sovietico-russo l’ipotesi è tra tutte quelle elencate certamente la più plausibile e realizzabile.

Infine non si può dimenticare il Vietnam, che per ragioni politiche e conflittuali con l’ingombrante vicino cinese potrebbe considerare il Su-57 come l’unica valida alternativa per il potenziamento futuro delle proprie flotte aeree.

Foto Sukhoi

 

Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli

Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.

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