La Serbia vuole gli elicotteri Mil Mi-35P della Guardia Nazionale di Cipro
La pubblicazione cipriota Politics Reports ha reso notoo che la Guardia Nazionale della Repubblica di Cipro starebbe negoziando la vendita di 11 elicotteri da combattimento Mil Mi-35P alla Serbia.
Nello scorso aprile infatti, una delegazione militare serba guidata dal Vice Ministro della Difesa per la Gestione delle Risorse Nenad Miloradovic ha visitato la base aerea Andreas Papandreou a Paphos ed ha esaminato gli elicotteri da combattimento Mi-35P della Guardia Nazionale di Cipro per valutarne le condizioni tecniche.
A seguito di questo viaggio, il successivo 20 maggio il Ministero della Difesa di Belgrado ha inviato una lettera ufficiale all’omologo dicastero cipriota confermando l’interesse da parte serba per l’acquisto degli 11 Mi-35P di fabbricazione russa; per tale acquisto è stato proposto di applicare la procedura di un accordo intergovernativo.
Secondo la suddetta pubblicazione il costo totale del programma è stimato in 300 milioni di euro.
A sua volta, la Guardia Nazionale cipriota ha condotto ricerche di mercato per l’acquisizione di 12 nuovi elicotteri da attacco leggero che dovrebbero colmare la carenza che si verrebbe a creare con la vendita degli Hind alla Serbia e tale piano prevede l’acquisto di velivoli in due tranche da sei nell’arco di un decennio: acquisto costoso e condizionato alle disponibilità finanziarie.
Una storia interessante è l’acquisto di questi Mil Mi-35P da parte di una nazione occidentale come Cipro: intorno al 1999 Nicosia voleva inizialmente acquistare gli elicotteri da attacco Rooivalk sudafricani ma l’affare non andò in porto e nel 2000 iniziarono i negoziati con Mosca.
Questi elicotteri sono stati tra gli ultimi programmi di armamento attuati sotto il governo di Glafkos Clerides come parte della “possibile prevenzione di uno scontro che la Turchia tenterà per impedire a Cipro di aderire all’UE”.
Il loro acquisto è stato effettuato nel 2001 all’insaputa del Comitato parlamentare per la Difesa che è stato successivamente informato dall’allora ministro della Difesa Socrates Hasikos; gli elicotteri furono così trasportati in completa segretezza alla base aerea di Paphos da aerei da trasporto russi.
Dapprima furono presi in considerazione anche i Kamov Ka-52 ma dopo attente valutazioni si decise di restringere la rosa al Mi-24/35 e al Mi-28, anch’esso valutato al meglio per le esigenze cipriote.
Gli elicotteri americani a quel tempo non erano affatto considerati a causa dell’embargo sulle armi imposto dopo la guerra del 1974, parzialmente revocato nel 2015 ma solo per la fornitura di pezzi di ricambio.
Si diceva che persino un paese europeo stesse promuovendo il suo elicottero sul mercato locale (Airbus Helicopters o l’italiana AugustaWestland), ma alla fine Cipro optò per il Mi-35P.
Cipro acquistò così da Mosca 12 elicotteri Mil Mi-35P nel 2002: uno è stato distrutto quando si è schiantato il 5 luglio 2006 su un volo di addestramento nell’area di Agia Marinouda a Paphos, dove in quell’occasione persero la vita sia il capo dello squadrone russo Yuri Vasilyevich Oleinik di 46 anni, ispettore-istruttore anziano nel comando dell’Aeronautica delle Forze Armate russe, sia il tenente cipriota Andrezos Papasomenos di 31 anni.
Oggi il Ministero della Difesa e la Guardia Nazionale sono favorevoli alla vendita degli elicotteri russi per due ragioni principali: in primo luogo i Mi-35P a vent’anni di distanza dal loro ingresso in servizio sono tecnologicamente obsoleti e in secondo luogo, per i prossimi 10 anni, è necessario un budget di almeno 100 milioni di euro per le necessarie operazioni di riparazione, manutenzione e aggiornamento, inclusa l’implementazione della capacità di volo notturno a cui gli attuali Mi-35P ciprioti non sono abilitati.
Un altro annoso problema che si aggiunge all’eventuale riparazione degli Hind sono le sanzioni statunitensi nei confronti di alcune aziende dell’industria della Difesa in Russia con conseguenti difficoltà gravi, persino insormontabili, nel trasferimento di denaro al produttore per scopi di manutenzione.
Le sanzioni, principalmente bancarie, nei confronti di Rosoboronexport sono state comminate nel 2018, provocando dure reazioni dell’agenzia per l’export militare russo con un suo rappresentante che il 6 aprile 2018 dichiarò alla Reuters che il provvedimento di congelamento dei conti bancari in vari paesi occidentali costituisce “concorrenza sleale nella sua forma più estrema”.
Cipro, nella prima metà del 2018, ha ricevuto pressioni più intense per attuare le misure promosse dagli Stati Uniti in questa direzione. All’inizio di maggio 2018, la Commissione ellenica per il mercato dei capitali aveva inviato una rigorosa circolare chiedendo agli enti da essa vigilati di prestare particolare attenzione all’ultimo aggiornamento dell’elenco delle sanzioni statunitensi alle persone (fisiche e giuridiche) provenienti dalla Russia.
Maurizio SparacinoVedi tutti gli articoli
Nato a Catania nel 1978 e laureato all'Università di Parma in Scienze della Comunicazione, ha collaborato dal 1998 con Rivista Aeronautica e occasionalmente con JP4 e Aerei nella Storia. Dal 2003 collabora con Analisi Difesa occupandosi di aeronautica e industria aerospaziale. Nel 2013 è ospite dell'Istituto Italiano di Cultura a Mosca per discutere la propria tesi di laurea dedicata a Roberto Bartini e per argomentare il libro di Giuseppe Ciampaglia che dalla stessa tesi trae numerosi spunti. Dall'aprile 2016 cura il canale Telegram "Aviazione russa - Analisi Difesa" integrando le notizie del sito con informazioni esclusive e contenuti extra provenienti dalla Russia e da altri paesi.