Mozambico: le truppe del Ruanda cacciano i jihadisti da Mocimboa da Praia
Il contingente di mille soldati ruandesi inviati in supporto alle truppe mozambicane impegnate nella lotta ai miliziani jihadisti affiliati allo Stato Islamico nella provincia di Cabo Delgado stanno “facendo la differenza” recuperando il terreno perduto dai governativi negli ultimi mesi dopo meno di un mese dal loro arrivo nella ex colonia portoghese.
Almeno 70 combattenti jihadisti sono stati eliminati nelle operazioni che hanno condotto alla riconquista della città di Mocimboa da Praia, da un anno in mano dei miliziani, l’8 agosto.
Un comandante ruandese ha reso noto che nessun jihadista è stato fatto prigioniero mentre il portavoce delle forze armate ruandesi, il colonnello Ronald Rwivanga, ha precisato che la città “è stata presa dalle forze di sicurezza ruandesi e mozambicane e che i ribelli, fuggiti nelle vicine foreste, hanno subito un duro colpo”.
La provincia di Cabo Delgado, nel Nord del Paese, sede di vasti giacimenti di gas, è teatro dal 2017 di un’insurrezione islamista cresciuta in intensità lo scorso anno, quando i ribelli si sono impadroniti di interi centri abitati, causando 3mila morti e 820 mila sfollati.
Mocimboa da Praia, 60 chilometri dai giacimenti di gas, fungeva sia da scalo per i lavoratori stranieri diretti verso i siti di idrocarburi che come porto di partenza per le navi mercantili. La sua liberazione potrebbe consentire la ripresa dell’estrazione del gas gestita da una serie di società internazionali sotto la guida di Total.
La città ha costituito fin dall’inizio dell’intervento ruandese il principale obiettivo dell’offensiva, elemento che potrebbe confermare le indiscrezioni che circolano intorno al finanziamento di Parigi che avrebbe coperto i costi dell’intervento ruandese.
L’esercito mozambicano ha comunicato di aver riconquistato anche Awasse, località nei pressi di Mocimboa da Praia e prima della liberazione della città i ruandesi avevano assunto il controllo della principale strada della regione e del porto.
Le forze del Ruanda sono arrivate in Mozambico l’11 luglio, poco prima dei contingenti inviati dall’organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo dell’Africa Australe (SADC): si tratta di 1500 militari da Sudafrica (nella foto sotto ruotati protetti Casspir sudafricani) che includono forze speciali, 300 dal Botswana, 300 dall’Angola e altrettanti dallo Zimbabwe.
Forze che non sono ancora entrate in azione e sembrano limitarsi a fornire addestramento e supporto alle forze di Maputo.
Pretoria non ha mai nascosto il suo disappunto per l’intervento delle truppe del Ruanda, definito da alcuni la “Prussia africana” per l’efficacia e la combattività dei suoi militari, paese che non appartiene alla SADC e che sta mettendo in ombra il ruolo di potenza regionale del Sud Africa.
Anche l’Unione Europea ha varata una missione di addestramento delle forze mozambicane, EUTM – Mozambico che sarà a guida portoghese considerato che Lisbona ha già inviato nella sua ex colonia q120 consiglieri militari.
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