Sul cloud di Amazon gli archivi con i segreti degli 007 di Londra
Le tre agenzie di spionaggio del Regno Unito GCHQ, MI5 e MI6 hanno incaricato Amazon Web Services (AWS), società di cloud computing di Amazon, di ospitare materiale riservato in un accordo volto a potenziare l’uso dell’analisi dei dati e dell’intelligenza artificiale per lo spionaggio.
Lo ha riportato il Financial Times il 26 ottobre. L’approvvigionamento di un sistema cloud ad alta sicurezza è stato sostenuto dal GCHQ, Government Communications Headquarters, e sarà utilizzato dai servizi di intelligence MI5 e MI6, nonché da altri dipartimenti governativi come il ministero della Difesa durante le operazioni congiunte.
Si prevede che venga realizzata una piattaforma digitale dal colosso americano per sfruttare tecnologie all’avanguardia nello spionaggio, come analisi di ‘big data’ e intelligenza artificiale, ma che il tutto sia gestito dai funzionari britannici.
Il contratto susciterà preoccupazioni circa la sovranità dal momento che una grande quantità dei dati più segreti del Regno Unito sarà ospitata da una singola azienda tecnologica statunitense. L’accordo, il cui valore è stimato tra 500 milioni e 1 miliardo di sterline nel prossimo decennio, è stato firmato quest’anno secondo il Financial Times, che cita quattro fonti che hanno familiarità con il dossier secondo le quali “tutti i dati delle agenzie saranno tenuti in Gran Bretagna e Amazon non avrà alcun accesso alle informazioni presenti nella piattaforma”.
Negli Stati Uniti vige in realtà il Cloud Act che impone ai service provider americani a comunicare alle autorità i dati che conservano, anche se questi dati sono ospitati al di fuori degli Stati Uniti.
Il portavoce del primo ministro Boris Johnson non ha commentato direttamente la rivelazione del giornale ma ha fatto alcune precisazioni. “Abbiamo utilizzato la tecnologia del settore privato nelle applicazioni di sicurezza nazionale per decenni al fine di mantenere il Paese al sicuro – ha sottolineato – ovviamente garantire la sicurezza di questa tecnologia è una priorità assoluta e tutte le protezioni sono già adottate per le informazioni classificate indipendentemente dal fornitore della tecnologia”.
(con fonte Financial Times, Ansa e LaPresse)
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